Alta tensione in Moldavia,
dove l’ex presidente e capo dell’opposizione filorussa, Igor Dodon, è stato fermato questo martedì nell’ambito di un’inchiesta della Procura nazionale per la lotta alla corruzione.
Secondo quanto riportato dalla tv di Stato, Dodon – il cui fermo è stato disposto con una durata iniziale di 72 ore – sarebbe accusato tra l’altro di corruzione e alto tradimento, ma le notizie emerse in merito alla sua detenzione sono contraddittorie: il procuratore generale ad interim della Moldavia l’ha confermata a un sito web di notizie locali, ma una smentita è arrivata subito dopo da un portavoce dell’ufficio del procuratore.
Un’operazione che ha riportato a galla la spaccatura tra le due anime del paese, quella filorussa e quella filoeuropea, proprio mentre crescono i timori circa una possibile sfondamento in Moldavia delle truppe di invasione russe dal confine ucraino.
Martedì, una folla di sostenitori e oppositori dell’ex presidente si è radunata fuori dalla sua residenza nella capitale Chișinău, dove la polizia stava compiendo una perquisizione, subito prima di eseguire il fermo: i due gruppi sono quasi venuti alle mani, prima che Dodon fosse scortato fuori e fatto salire su una camionetta.
Il partito di Dodon – presidente dal 2016 al 2020, con stretti rapporti con la russia di Vladimir Putin – controlla attualmente 22 dei 101 seggi del parlamento moldavo e ne è la principale forza di opposizione, in coalizione con il Partito comunista … leggi tutto