Migliaia le scuole chiuse (a pochi giorni dal termine dell'anno scolastico).
La maxi protesta a Roma
Sciopero nazionale della scuola: a scendere in piazza sono Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief.
Per i sindacati il Dl 36/22 “invade i campi della contrattazione in materia di reclutamento e formazione: capitoli che dovrebbero essere, appunto, regolati tra le parti. Quella disegnata dal decreto è una formazione tra l`altro finanziata con un cospicuo taglio di personale (10mila unità), mentre le nuove modalità di reclutamento – oltre a dare un nuovo impulso al mercato dei crediti – non lasciano nessuna possibilità di stabilizzazione per i precari, quelli che da anni hanno permesso alle scuole di andare avanti. Il tutto, tradendo lo spirito del Patto per la scuola, siglato un anno fa, che invece “prometteva” scelte condivise. Infine sul contratto – concludono i sindacati – le cifre stanziate sono assolutamente insufficienti per dare una risposta dignitosa all`impegno del personale della scuola”.
“Lo sciopero avrà una alta adesione perché le ragioni della protesta sono motivate: il governo sceglie di costruire una formazione per pochi, finanzata con il taglio degli organici. In più si umiliano i precari con un nuovo sistema di reclutamento e gli si nega l’abilitazione. Un intervento da respingere, che io non chiamo nemmeno la riforma. Viene tradito il Patto per la scuola. Il contratto poi è scaduto da tre anni e ci aspettiamo un investimento serio per il rinnovo contrattuale: le risorse stanziate non bastano anche dato l’impegno della scuola tutta negli anni della pandemia. Evidenziamo l’inadeguatezza del governo rispetto alle esigenze della scuola”, dice Francesco Sinopoli che guida la Flc Cgil.
Il sindacato dei presidi contrario
Contrario allo sciopero il sindacato Anp dei presidi. “Il ritornello è il solito: stabilizzare i precari, non considerando per nulla il diritto degli alunni ad avere insegnanti migliori, più preparati, più aggiornati”, osserva Cristina Costarelli di Anp Lazio. “E si vuole evidentemente la distribuzione a pioggia di soldi per tutti. Non si vuol sentire parlare di merito e differenziazioni. Più soldi per tutti ha un sapore populista senza utilizzare gli aumenti per restituire efficienza e premialita’”, le fa eco Mario Rusconi di Anp Roma … leggi tutto