Cinque decisioni urgenti per contrastare la crisi (voxeurop.eu)

di Guillaume Duval Alternatives économiques (Parigi) / Traduzione di Luca Pauti

Da più parti si esorta l’Ue a intervenire nella crisi dovuta alla diffusione del coronavirus in nome della solidarietà europea. L'Unione ha poco margine di manovra in campo sanitario; al contrario può avere un peso in materia economica e monetaria per contrastare la recessione alle porte.

La crisi innescata dal coronavirus sta gradualmente colpendo tutta l’Europa, paralizzandone l’economia. Al momento i Paesi più colpiti – Spagna e Italia – sono tra quelli più toccati dalla crisi del 2008 e dalle sue conseguenze. Ma anche le economie dei due pesi massimi europei, la Francia e la Germania, si stanno arrestando.

Cosa possono e devono fare le istituzioni dell’Ue per garantire che ogni paese non venga lasciato solo di fronte a questa  situazione? E con il rischio, per non dire la certezza, di vedere i più deboli indebolirsi ulteriormente.

C’è naturalmente la politica monetaria e l’azione della Banca centrale europea (Bce). Aveva cominciato giocando di rimessa e sbagliando a comunicare il 12 marzo, provocando un crollo dei mercati finanziari. Ha appena rimediato decidendo, il 18 marzo, di iniettare 750 miliardi di euro nell’economia europea entro la fine dell’anno. Si tratta ovviamente di una buona notizia, ma la Bce non potrà continuare ad agire da sola e in modo indifferenziato a livello della zona euro nel suo complesso. Occorre anche mobilitare strumenti di bilancio su larga scala ed essere in grado di fornire aiuti più specifici ai singoli paesi. Durante la crisi dell’eurozona è stato fatto in modo molto inadeguato e troppo tardivo … leggi tutto

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