"Stop alla guerra in Ucraina, Mosca ritiri le truppe".
Il mandato di cattura spiccato due giorni fa contro di lui non imbavaglia Dmitri Glukovski. Scrittore di successo, popolarissimo tra gli adolescenti russi anche per un videogame tratto dalla sua più popolare saga, Glukovski torna a ribadire il messaggio che potrebbe costargli fino a 15 anni di carcere dalle frequenze di Euronews: canale per cui aveva lavorato, prima di incontrare il successo letterario.
“La violazione di cui sono accusato e per la quale sono ricercato si chiama ‘discredito dell’esercito russo‘ – ci dice -. In realtà si tratta però di una norma volta ad assicurare censura militare e persecuzione politica dei pacifisti in Russia. Qualsiasi opinione diversa dalle informazioni e dalla posizione della propaganda ufficiale è dichiarata illegale ed espone a pene fino a 15 anni di carcere”.
“Il post di Instagram per il quale sono accusato di screditare l’esercito russo – spiega poi – recita così: ‘No alla guerra in Ucraina. Ammettete che questa è una vera guerra contro l’intero popolo ucraino. Fermatela‘. Indipendentemente dalle accuse che mi vengono rivolte, sono pronto a ripetere e sottoscrivere il mio messaggio. E chiedo quindi l’immediata cessazione delle ostilità in Ucraina e il ritiro delle truppe russe”.
Mai così dura, dall’invasione dell’Ucraina, la posizione delle autorità russe. Finora, la repressione della dissidenza aveva mirato a imbavagliare privati cittadini o voci scomode per il Cremlino, ma mai aveva osato attaccare personaggi pubblici, acclamati come l’autore di Metro.
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