Estate: tempo di vacanze, feste, serenità e concerti.
Forse in certi casi prendendo fin troppo alla leggera importanti questioni e battaglie che catalizzano invece la nostra attenzione nel resto dell’anno. Ma c’è chi riesce a riportare in alto l’asticella dell’attenzione, e in uno di questi casi a farne le spese è stato Jovanotti. Il tutto a causa del suo Jova Beach Party sulle spiagge italiane.
Il tour estivo di Jovanotti ha saltato due estati, quella del 2020 e quella del 2021, causa restrizioni anti Covid. Quest’anno è però ripartito, ripresentando peraltro una polemica che già era divampata proprio nel 2019. Gli ambientalisti accusano infatti il Jova Beach Party di nuocere alla salvaguardia del fratino, piccolo uccello trampoliere sotto tutela.
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Il fratino nidifica sulla sabbia, e quindi nel nostro Paese lo fa sulle coste, in particolare quelle dell’Adriatico e del medio Tirreno. Negli ultimi decenni però la sua presenza in Italia si è pressoché dimezzata, motivo per cui le associazioni animaliste lo tengono particolarmente sott’occhio. Il problema, però, è che la maxi organizzazione del Jova Beach Party metterebbe il povero animale in crisi.
Tanto da scatenare un pool di associazioni Ong contro lo stesso Jovanotti e il suo staff.
A prendere l’iniziativa è stato il Comitato TAG Costa mare, sotto il cui cappello si sono riunite associazioni piccole e grandi attive sul litorale adriatico, intorno a Fermo. Si tratta infatti di WWF, Legambiente, LIPU, Slow Food, MareVivo, FIAB, Italia Nostra, Marche Rifiuti Zero e Ornitologi Marchigiani. La loro protesta riguarda i lavori sulla spiaggia di Casabianca, al Lido di Fermo.
Qui Jovanotti si esibirà nella tappa del Jova Beach Party del 5 agosto, ma l’allestimento pre-concerto sta creando colossali problemi in un’area protetta dal punto di vista ambientale-naturalistico … leggi tutto