L’Estonia chiude il paese ai russi (euronews.com)

di euronews e ansa

Per castigare il presidente russo Vladimir Putin, 

invasore dell’Ucraina, è ormai l’Europa a innalzare una cortina di ferro (non solo) diplomatica votata a limitare drasticamente le uscite dei cittadini russi verso i paesi dell’Europa occidentale anche per il semplice turismo.

“Nell’Unione Europea le crescenti richieste d’interrompere e limitare il rilascio per tutte le categorie, compresi gli studenti russi oltre ai cittadini comuni,  con la cancellazione addirittura dei permessi di soggiorno già rilasciati, corrispondono esattamente alla politica antirussa delle élite politiche europee. Un fenomeno che ha assunto forme davvero inaccettabili”: sostiene il segretario generale del ministero degli esteri russo Ivan Nechaev.

Il rigore estone

L’Estonia, meta naturale del turismo russo di prossimità, è in prima linea per vietare l’Europa ai russi. “La responsabilità legale dell’organizzazione dell’aggressione e del genocidio contro il popolo ucraino spetta a Putin, alla sua cerchia ristretta e ai carnefici.

Ma c’è anche la responsabilità morale dei cittadini russi all’interno di uno stato aggressore. La passività della società russa ha, in un certo senso, legittimato anche le atrocità del regime di Putin” :  sentenzia il ministro degli esteri di Tallin Urmas Reinsalu.

L’Estonia ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina che prevede l’invio di mortai, armi anticarro e un ospedale da campo. Dall’inizio conflitto, l’aiuto militare fornito dall’Estonia ha raggiunto i 250 milioni di euro, facendo del Paese baltico uno dei più attivi sostenitori dell’Ucraina.

 (Diritti d’autore  Euronews)

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