La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 11 persone,
tra cui quattro rappresentanti di Si Cobas e altri interessati alla gestione di un consorzio di coop
Arriva alla conclusione un’altra inchiesta che accusa un sindacato di base della logistica in Emilia-Romagna, dopo il caso di Piacenza.
La Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per 11 persone, tra cui quattro rappresentanti di Si Cobas e altri interessati alla gestione di un consorzio di coop: le accuse, a vario titolo, sono quelle di associazione per delinquere finalizzata a corruzione tra privati, estorsione, false fatturazione, false dichiarazioni sociali e la violazione della legge 300 del 1970 che regola i rapporti di lavoro tra società e rappresentanti sindacali.
Coinvolti anche alcuni rappresentanti legali di società che si sarebbero prestati a emettere fatture per operazioni inesistenti.
L’indagine dei carabinieri di San Giovanni in Persiceto, coordinata dal pm Antonello Gustapane, ipotizza che quattro, tra dirigenti e funzionari Si Cobas, siano stati beneficiari di soldi, benefit, utilità e servizi indebitamente dovuti, da parte di alcune società che attraverso la loro opera si sarebbero garantite appalti nel settore, soprattutto nella zona dell’Interporto di Bologna e Caab.
In pratica i quattro avrebbero assicurato la pace sindacale, in cambio della garanzia sull’esternalizzazione dei servizi di alcune attività logistiche alle società compiacenti, appartenenti ad un unico gruppo.
Altrimenti, i sindacalisti, attraverso gli iscritti, avrebbero messo in atto proteste, con motivazioni irrisorie o prive di fondamento, costringendo le società ad affidare gli appalti alle coop piuttosto che subire danni per il blocco delle attività … leggi tutto