Il settore sopravviverà solo se si proteggono le specie minacciate (voxeurop.eu/it)

Stefano Valentino

Al summit di Marrakech, svoltosi l’11 e 12 giugno scorso, i paesi che si affacciano sulle coste del Mediterraneo hanno ribadito la loro determinazione nel voler contrastare la pesca eccessiva nel mare dove si pesca di più al mondo.

Il Mediterraneo è il mare più pescato al mondo e il nuovo piano di gestione della pesca, recentemente approvato dall’Ue, segna un passo in avanti verso la sostenibilità. Secondo gli scienziati per fermare il drastico e continuo calo delle riserve ittiche sono necessari divieti totali nelle aree più vulnerabili.

Da ormai diversi anni gli scienziati ci mettono  in guardia: i pescherecci con reti a strascico arrecano gravi danni  ai fondali della maggior parte del Mediterraneo, proprio nelle zone in cui i giovani pesci si riuniscono per riprodursi, proprio perché  vengono catturati prima di poter mettere al mondo una nuova generazione. Questo problema è particolarmente grave per i naselli e le triglie di scoglio, il cui habitat è nei fondali marini, e che sono tra le prime vittime della pesca con reti a strascico. Secondol’ultimo rapporto del Comitato scientifico di consulenza sulla pesca della FAO,i naselli, la specie più a rischio, sono pescati 10 volte di più del loro livello di sostenibilità .. leggi tutto

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