Chernobyl è diventata un’oasi per animali e piante 33 anni dopo il disastro nucleare (thevision.com)

di Silvia Granziero 

Il tipico paesaggio post atomico nell’immaginario collettivo è una landa desolata, arida e disabitata, dove ogni essere vivente è morto o fuggito per sempre.

Ora immaginate una regione verde, fitta di alberi, popolata da lupi, alci e bisonti, dove non esistono automobili a disturbare le abitudini dell’abbondante fauna locale.

Sembrerebbe un paesaggio del Nord Europa o dell’Alaska durante la stagione primaverile, una zona da cui le condizioni climatiche invernali e la lontananza dalle città hanno impedito gli insediamenti umani. Invece questo è lo scenario che si presenta sul confine tra Ucraina e Bielorussia, nelle vicinanze di Pripyat. Divenuta tristemente nota nel secolo scorso come scenario del disastro atomico di Chernobyl … leggi tutto

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