di Gregorio Dimonopoli
Le ultime due settimane sono diventate un rogo per LIZ Lepore
La precedente settimana ha annoverati duri ed inediti attacchi da parte dei sindacati e, si badi bene, non da quelli di base, i quali hanno contestata la totale inesistenza di azioni di governo e la reiterata mania nell’enunciare solo proclami, mai seguiti da fatti concreti.
A queste proteste sono seguite anche quelle di importanti organizzazioni come ACLI, Confesercenti e Legacoop di cui il primo cittadino è il figliol prodigo.
La sicurezza ha registrato un aumento di gravi fatti criminali e la scoperta sconcertante che un terzo delle videocamere di sorvaglianza non funzionano e l’assenza di aggiornamenti dei software preposti al loro utilizzo.
Aggiungiamo a questa lista i guai continui del People Mover, con aggravi dei costi conseguenti, e la grave dimostrazione di incapacità economica che costringerà Palazzo d’Accursio a dover restituire ben 500mila euro di IMU percepiti per un ingiusta applicazione dell’esenzione. Rivoluzione quindi delle cariche dirigenzial con progressista tempistica riparatoria, forse.
Questa settimana si è allora aperta con un patetico show dell’illuminato in stile Downing Street, 10. Solo un caso bizzarro del destino voleva che proprio nelle stesse ore la premier britannica rassegnava le sue dimisioni, in quella via londinese.
Qui, più modestamente si era logisticamnte invece nella più modesta via Fioravanti, davanti alla sede del Comune nell’ansioso tentativo di fare un bilancio del primo anno di mandato sindacale. Prima innovazione portata da questa giunta? L’aumento delle piste ciclabili.
Ma dai!
Veniamo ora a questa fine settimana.
Si è svolta una triste pagliacciata che qualcuno si ostina a chiamare manifestazione. Un raduno caotico, che si è trasformato in uno spot per Lega e FdI, privo di alcuna razionalita’ per esprime odio verso Passante e Tram, pur non essendo dimostrata quale sia la possibilita’ che queste opere debbano forzatamente aumentare il traffico, sveltendo invece – se attuato – il quotidiano blocco, per ore, dell’attuale mole di veicoli ben piu’ inquinante. La “curiosità” è che si sono mischiate nella protesta altre istanza (centri cosiddetti sociali compresi che non pagano le utanze) e tutte prive di un filo rosso tra loro.
Oggi sui quotidiani locali si registrano le dichiarazioni degli esponenti politici locali presenti nel nuovo governo nazionale e che assicurano l’annullamento dei progetti suddetti, auguri.
Non c’è che dire, Bologna è la città più progressiva d’Italia, e non progressista, a finire nell’angolo. Meglio evitare di parlare a vanvera.
(foto: repubblicabologna.it)