Reddito di cittadinanza, in Sicilia hanno trovato lavoro soprattutto i navigator (repubblica.it)

La storia dei 430 vincitori del concorso Anpal, 

nati come figura “cuscinetto” tra il Collocamento e i percettori del sussidio in attesa di un’occupazione

Sono partiti in 430 in Sicilia, a gennaio del 2020. Tutti vincitori del concorso Anpal indetto a livello nazionale con cui il governo Conte dava il via al percorso del reddito di cittadinanza nel Paese. Allo scadere del contratto – tra meno di una settimana, il prossimo 31 ottobre – sono arrivati in circa 300 al di qua dello Stretto. Gli altri, nel frattempo, hanno trovato un altro lavoro, vinto concorsi, percorso altre strade professionali.

In termini percentuali, in Sicilia hanno trovato lavoro più navigator che percettori del reddito di cittadinanza. “È vero, ma la responsabilità non è certo dei navigator, in Sicilia hanno trovato una situazione disastrosa” li difende Danilo Borrelli, segretario della Uil Temp Sicilia, che segue la vertenza dei circa 300 lavoratori precari che hanno retto i Centri per l’Impiego negli ultimi anni.

Sono partiti in 430 in Sicilia, a gennaio del 2020. Tutti vincitori del concorso Anpal indetto a livello nazionale con cui il governo Conte dava il via al percorso del reddito di cittadinanza nel Paese. Allo scadere del contratto – tra meno di una settimana, il prossimo 31 ottobre – sono arrivati in circa 300 al di qua dello Stretto. Gli altri, nel frattempo, hanno trovato un altro lavoro, vinto concorsi, percorso altre strade professionali.

In termini percentuali, in Sicilia hanno trovato lavoro più navigator che percettori del reddito di cittadinanza. “È vero, ma la responsabilità non è certo dei navigator, in Sicilia hanno trovato una situazione disastrosa” li difende Danilo Borrelli, segretario della Uil Temp Sicilia, che segue la vertenza dei circa 300 lavoratori precari che hanno retto i Centri per l’Impiego negli ultimi anni.

Nati come figura “cuscinetto” tra gli ex centri di collocamento e i beneficiari della misura di sostegno, i navigator siciliani in questi anni hanno dovuto gestire una situazione differente rispetto a quella che era stata prospettata al momento della stipula del contratto. “Fare questo lavoro in Sicilia – osserva Borrelli – è ben diverso dal farlo in Lombardia, dove i Centri per l’impiego funzionano e i beneficiari del reddito sono molti meno”

Diverso il quadro al di qua dello Stretto, dove un siciliano su sette (685mila in tutto) percepisce la misura di sostegno, immaginata in due step: il primo di tipo assistenziale e il secondo di inserimento nel mercato del lavoro. Ma nell’Isola quel secondo step non ha mai preso il volo, complice la pandemia e la crisi economica, ma anche gli organici sottodimensionati nei Centri per l’Impiego.
Un gap che Roma ha previsto di colmare attraverso il piano straordinario di potenziamento degli ex uffici di collocamento, ma che nell’Isola è partito in ritardo e che soltanto adesso ha portato alla pubblicazione delle graduatorie per i 1.024 vincitori della selezione pubblica. Tra i quali circa il 10 per cento sono appunto navigator che hanno partecipato al concorso e superato la selezione.

In questi anni di fatto i consulenti si sono occupati di incrociare domanda e offerta di lavoro, ma anche di fare da link tra le aziende e i Centri per l’impiego. “Ma di certo – osserva ancora Borrelli – non possono intervenire sulla congruità delle offerte proposte dai privati”.

Il tema, secondo il segretario regionale della Uil Temp, è che soprattutto in Sicilia chi ha seguito i beneficiari del reddito di cittadinanza troppo spesso è dovuto partire da zero: “Per la prima volta gli ultimi, e ricordiamo che la maggior parte dei beneficiari non aveva alcun titolo di studio o formativo, hanno avuto un riferimento nella pubblica amministrazione – osserva Borrelli – In Sicilia i navigator sono partiti dalle scuole, dal conseguimento dei titoli di studio o degli attestati professionali per i percettori della misura di sostegno. Quando parlo di cerniera tra gli ultimi della società e la pubblica amministrazione, mi riferisco anche a questo”.

Più che figure di sostegno ai beneficiari del Rdc, sono diventati sostegno nella gestione stessa dei Centri per l’impiego … leggi tutto

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