La cortina di ferro anche con Kaliningrad (euronews.com)

di euronews e ansa

Lungo il confine della Polonia con l'exclave 
russa di Kaliningrad i soldati polacchi stendono 
il filo spinato

dopo che il loro governo ha ordinato la costruzione di una barriera per impedire eventuali sconfinamenti. La Polonia paventa l’afflusso di profughi come dichiarato dal ministro della Difesa Mariusz Blaszczak precisando che la decisione e’ stata presa dopo l’attivazione di nuovi collegamenti aerei fra Kaliningrad e i Paesi di Medio Oriente e Nord Africa.

“Obiettivi del Cremlino”

“È una mia profonda convinzione che gli obiettivi del Cremlino erano quelli di operare una destabilizzazione della Polonia, per impedirci di sostenere l’Ucraina. Prima volevano destabilizzare la Polonia e quindi attaccare l’Ucraina. I soldati polacchi hanno un’esperienza adeguata, hanno difeso il confine polacco-bielorusso, sono convinto che difenderanno il confine polacco con la regione di Kaliningrad”: ha dichiarato Mariusz Blaszczak, Vice Primo Ministro nonché Ministro della Difesa della Polonia.

Come sul confine bielorusso

Blaszczak ha spiegato che la barriera sarà dello stesso tipo di quella già sorta alla frontiera fra Polonia e Bielorussia dove i profughi cercano di entrare nell’Unione europea. La frontiera fra la Polonia la zona di Kaliningrad è lunga 210 chilometri, piu’ alcune decine lungo il Mar Baltico.

La barriera sarà composta da tre file di filo spinato che saranno alte 2 metri e mezzo e larghe tre metri e con un sistema di monitoraggio elettronico e telecamere . Da parte polacca, una recinzione terrà gli animali lontani dal filo spinato.

L’amministratore delegato dell’aeroporto Khrabrovo di Kaliningrad, Alexander Korytnyi, ha dichiarato all’agenzia di stampa russa Interfax il 3 ottobre che il suo aeroporto cercherà di “attirare compagnie aeree dai paesi del Golfo Persico e dell’Asia”, inclusi Emirati Arabi Uniti e Qatar.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha rifiutato mercoledì di commentare la barriera di confine, descrivendola come “una questione polacca”.

 (Diritti d’autore  Michal Kosc/AP)

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