Mathieu Bock-Côté: “Ocean Viking, il diritto d’asilo distorto” (lefigaro.fr)

Le società occidentali sono prigioniere di una 
struttura giuridica e di un discorso ideologico 
sui loro "valori" completamente al passo con i 
tempi.

Il caso della Ocean Viking dà a tutti la sensazione di rivedere un film conosciuto, di cui conosciamo già la fine, e che avrà un seguito, perché questa scena è destinata a ripetersi negli anni a venire.

Non si tratta solo di 230 migranti che cercano rifugio in Europa, ma di un tentativo pianificato di violare i confini europei, portato avanti sia da trafficanti criminali che da ONGl a cui funzione è quella di giocare la carta del ricatto umanitario quando le società occidentali non acconsentono immediatamente all’apertura delle loro frontiere. I due fanno parte dello stesso sistema e sono diventati inseparabili.

Non si può, naturalmente, essere indifferenti al destino dello sfortunato vagare su una nave nel Mediterraneo, e il loro salvataggio in mare non è messo in discussione da nessuno.

Ma il buon senso richiede anche il rimpatrio di quei migranti illegali che cercano di entrare in Europa senza avere il diritto di farlo al loro porto di origine.

Ma non è quello che succede…

Migrants : la France doit-elle accueillir le navire Ocean Viking ?

Oui20%

Non80%

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