Ora il Pd pensa al “Padel”: la proposta del sindaco di Bologna

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Matteo Lepore invoca il cambio di nome per 
il Partito Democratico, 

ma l’acronimo rimanda allo sport in voga in questo periodo

Reduce dalla clamorosa debacle alle politiche, il Pd deve fare i conti con una vera e propria polveriera. La corsa per il dopo-Letta è già iniziata, ma si respira aria di tutti contro tutti. C’è chi è a favore dell’alleanza con Conte e chi invece punta sul Terzo polo di Renzi&Calenda. C’è chi è a favore del sostegno all’Ucraina e chi invece è per il stop alle armi.

E ancora, c’è chi minaccia di lasciare il partito in caso di vittoria di certi contendenti. Ma c’è pure chi pensa a modificare il nome del soggetto politico, come il sindaco di Bologna Matteo Lepore. Da Partito Democratico a Partito Democratico e del Lavoro, l’acronimo è quantomeno singolare: PaDeL.

La ”proposta” di Lepore

Intervenuto ai microfoni di Un giorno da pecora a Rai Radio 1, il primo cittadino bolognese ha spiegato di aver proposto di cambiare nome al Pd per inserire parole importanti come democrazia e lavoro. L’acronimo non sarebbe però PdL – già riferimento del Popolo della Libertà – ma PaDeL: “Al di là del nome la mia non è una proposta di marketing ma di merito. Potremmo chiamarci anche Laburisti Democratici, con l’acronimo LabDem”.

Con Laburisti e Socialisti Democratici, l’acronimo sarebbe Lsd. Ironico il commento di Lepore: “Anche quello aiuterebbe a trovare la strada”. Per mettere la parola fine alla questione nome, il dem sarebbe pronto ad appoggiare un referendum: “Credo che far partecipare le persone per dire al Pd che deve tornare ad occuparsi di lavoro sarebbe una buona cosa. Lo Statuto prevede che si possa scegliere anche una proposta come questa per parlare dei contenuti e non solo dei nomi dei segretari e dei capi corrente”.

Il PaDeL dopo lo stadio di frisbee

I vertici Pd sono al lavoro per mettere a punto un’operazione di restyling dopo la batosta elettorale. Lepore ha messo sul piatto una proposta condivisa da molti. E non si tratta del primo suggerimento a tema sportivo arrivato dalla sezione bolognese dei dem.

Come dimenticare l’incredibile progetto di Mattia Santori, il leader delle Sardine candidato ed eletto con il Partito Democratico: lo stadio del frisbee. Nessun pesce d’aprile, nessuna scommessa da pagare: l’ambizione della sardina era e continua ad essere un impianto per il frisbee.

Ad agosto, infatti, Santori ha rilanciato la proposta grazie ai traguardi raggiunti agli Europei Under 17 e ai Mondiali Under 20:“Alla faccia di chi è convinto che la mancanza dell’arbitro sia un punto debole e di chi ancora pensa che lo stadio del frisbee fosse uno scivolone elettorale”, il suo commento. Lui non molla.

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