La dimensione della maggioranza Democratica passa dal ballottaggio tra il Democratico Warnock e il Repubblicano Walker
Oggi, martedì 6 dicembre, il ballottaggio in Georgia assegnerà l’ultimo seggio vacante al Senato delle elezioni di metà mandato statunitensi. Gli elettori dello stato dovranno scegliere fra il Democratico Raphael Warnock, il senatore uscente, e il Repubblicano Herschel Walker, dopo che nel primo turno nessuno dei due candidati aveva raggiunto il 50 per cento dei voti. Warnock si era fermato al 49,4, Walker al 48,5 (poco più di 35.000 voti di differenza su quasi 4 milioni complessivi).
I sondaggi indicano Warnock in leggero vantaggio, un paio di punti percentuali, ma ampiamente all’interno dei margini di errore previsti.
L’elezione in Georgia definirà le dimensioni della maggioranza Democratica in Senato, che comunque è già assicurata: al momento sono stati eletti 50 senatori del partito del presidente Joe Biden contro i 49 Repubblicani.
In caso di vittoria di questi ultimi, i Democratici potranno comunque contare sul voto della vice-presidente Kamala Harris per sbloccare la situazione di pareggio. Nelle elezioni di novembre invece i Repubblicani avevano ottenuto la maggioranza alla Camera (che prima era a maggioranza Democratica), anche se in dimensioni molto più ridotte rispetto a quanto atteso.
Nonostante la maggioranza al Senato sia definita, così come la spartizione delle due ali del Congresso, il ballottaggio in Georgia rimane fondamentale sotto vari punti di vista.
Una eventuale maggioranza di 51 a 49 è considerata molto importante per una serie di questioni tecniche, ma fondamentali nella vita parlamentare: in primo luogo non dover ricorrere al voto di spareggio della vicepresidente favorirebbe l’efficenza dei lavori del Senato e in particolare l’approvazione delle nomine dei giudici federali, che sono decise dal presidente ma devono essere ratificate dal Senato.
Durante l’amministrazione Trump la maggioranza Repubblicana al Senato ratificò la nomina di 234 giudici che opereranno fino alla pensione per i prossimi 30-40 anni, e influiranno sull’interpretazione della Costituzione. Biden in questi due anni ne ha nominati 85, una maggioranza “reale” aumenterebbe in modo consistente questi numeri.
Superare la situazione di pareggio permetterebbe poi di creare commissioni di lavoro in Senato a maggioranza Democratica, e renderebbe meno fondamentali e vincolanti le trattative con gli esponenti Democratici più vicini a posizioni di centro o conservatrici, come Joe Manchin (Virginia) e Kyrsten Sinema (Arizona), che negli ultimi due anni avevano spesso bloccato o rallentato l’azione legislativa.
L’ottenimento del seggio della Georgia potrebbe inoltre essere importante per i Democratici in vista delle elezioni del 2024, quando verranno rinnovati altri seggi al Senato, con il rischio per il partito di Biden di perdere la maggioranza (ogni due anni si rinnova infatti un terzo degli eletti in Senato, che durano in carica sei anni).
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