Un pomeriggio di quelli terribili della brutta quarantena del 2020 due transessuali hanno bussato alla porta laterale della chiesa della Beata Vergine Immacolata di Tor Vaianica
perché non avevano nulla da mangiare. Una scena medioevale alle porte di Roma, nella città razionalista che ospita multinazionali chimico-farmaceutiche, Pomezia, cresciuta a caso sui due lati della Pontina. Un non luogo, un posto che per certi versi fa paura.
Lì si è srotolata una delle più belle storie di integrazione, fratellanza, solidarietà e pietas umana di tutta l’epoca del Covid 19. Ad aprire e accogliere i trans è stato don Andrea Conocchia che ha dato loro ciò che aveva: comprensione e qualche pacco di riso e pasta che in parrocchia non mancano mai poiché di poveri in questo lembo dimenticato del Lazio ce ne sono molti … leggi tutto