di Beppe Severgnini
Ripubblicato il libro di Carlo M. Cipolla del 1976.
Il motivo? La stupidità sta conoscendo un momento di grande splendore, soprattutto grazie ai social
La casa editrice il Mulino ha ripubblicato Le leggi fondamentali della stupidità umana di Carlo M. Cipolla. L’opera, apparsa per la prima volta nel 1976, sembra diventare sempre più attuale. Il merito non è tanto dell’autore, peraltro ammirevole, quanto dell’argomento: la stupidità sta conoscendo un momento di grande splendore. Soprattutto grazie ai social, che hanno convinto molti stupidi di essere menti brillanti, e di dover condividere il proprio genio.
Ma andiamo con ordine. Carlo M. Cipolla, vissuto tra il 1922 e il 2000, è stato un importante storico dell’economia, ha insegnato a Berkeley in California, alla Normale di Pisa, a Firenze, Venezia, Torino e nella sua città, Pavia. Il libretto originale è apparso in inglese (The Basic Laws of Human Stupidity). Nell’introduzione, parlando degli stupidi, l’autore scriveva, con rassegnata ammirazione: «Si tratta di un gruppo non organizzato, non facente parte di alcun ordinamento, che non ha capo, né presidente, né statuto, ma che riesce a tuttavia a operare in perfetta sintonia, come se fosse guidato da una mano invisibile».
Quali leggi fondamentali regolano quest’affascinante manifestazione dello spirito umano? La prima: «Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di stupidi in circolazione». Voi potreste obiettare: alcuni leader politici sono consapevoli del numero di stupidi in circolazione, ma hanno interesse elettorale a sfruttarli. Certo. Ma, così facendo, danneggiano la democrazia, si qualificano come stupidi e vanno ad aumentare il numero totale.
Seconda legge della stupidità. «Le probabilità che una persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona». Verissimo. Ci sono professionisti, artisti e sportivi di talento che, quando meno te l’aspetti, fanno qualcosa di stupido. Un esempio recente? Gli sberleffi in mondovisione dei giocatori argentini verso gli olandesi appena sconfitti ai rigori, nei quarti di finale in Qatar.
Le leggi della stupidità sono cinque, vi lascio scoprire le altre da soli. Questa edizione, illustrata magistralmente da Sergio Staino, potrebbe costituire un bel regalo di Natale. Adatto anche all’amico stupido. Tanto penserà che si parli di qualcun altro.