Complottismi
Ieri dopo aver letto il Fatto Quotidiano ho dovuto controllare le agenzie di stampa uscite mercoledì scorso relative al convegno organizzato da Il Tempo sul futuro della Capitale.
Ho avuto conferma che quel giorno i relatori (quattro ministri, il sindaco Roberto Gualtieri, l’ambasciatore Giampiero Massolo, l’ad di Ferrovie, Luigi Ferraris, e monsignor Vincenzo Paglia) hanno dato vita a un interessante dibattito sui grandi eventi che coinvolgeranno Roma nei prossimi anni, a partire dal Giubileo.
E mi sono rincuorato. Perché nel leggere il resoconto riportato ieri dal Fatto sembrava più una riunione massonica addirittura con radici nella P2: «La stretta massonica per Carrai» e «La destra abbraccia Gualtieri».
Avendo lavorato al Fatto per quasi un decennio ammetto di non essere rimasto molto sorpreso, conosco bene la capacità di lettura della realtà di alcuni miei ex colleghi.
Sono quelli dell’intercettazione totalmente inventata sulle qualità estetiche di Merkel, il famoso «culona inchiavabile» attribuito a Silvio Berlusconi, o della imminente morte di Papa Benedetto XVI che – scriveva il fatto nel febbraio 2012 – sarebbe scomparso da lì a 12 mesi: sono trascorsi dieci anni e il Pontefice si sta godendo la meritata pensione.
Ma la lista di titoli e scoop poi sonoramente schiantati dalla realtà sarebbe lunga. L’acredine grullina (grillina, pardon) è a me facilmente comprensibile: la presenza tra gli oltre duecento convenuti (dall’ex procuratore Capo di Milano, Francesco Greco, al presidente di Coldiretti, Ettore Prandini) di due nemici giurati di alcuni dei valenti cronisti del Fatto: Luigi Bisignani e Marco Carrai.
Con Bisignani l’autore ha delle vecchie ruggini per motivi immagino personali, con Carrai invece è un odio riflesso nei confronti di Matteo Renzi, al quale è legato da un rapporto di amicizia. E soprattutto Carrai è stato archiviato dall’indagine tanto cara al Fatto (nonostante ieri abbiano scritto sia ancora indagato).