Ecco i 20 big della moda che sfruttano i lavoratori in Cina (valori.it)

di Corrado Fontana

Decine di corporation dell'abbigliamento 
guadagnano grazie ai programmi di 
ricondizionamento della minoranza uiguri. 
Tra loro, Nike, H&M, Lacoste, Adidas e molti 
marchi celebri

«Il gruppo H&M proibisce severamente il lavoro forzato, coatto, in carcere o illegale nella nostra catena di fornitura». Parola della multinazionale della moda fast fashion a una precisa domanda rivolta ai suoi vertici dalla Fondazione Finanza Etica all’ultima assemblea degli azionisti (la cosiddetta AGM o Annual General Meeting).

Sono passati pochi giorni da quella risposta, era il 7 maggio 2020. La compagnia svedese ha inoltre precisato che il loro «programma di valutazione della catena di approvvigionamento mira a identificare e affrontare qualsiasi rischio di lavoro forzato e subappalto non autorizzato» … leggi tutto

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