L’amore, il sesso, il Primitivo di Manduria, i dischi di Miles Davis fra il 1967 e il 1969, gli albi illustrati e la carta da disegno sono alcune delle cose che più apprezzo fra quelle che sentono, inventano e ci regalano gli esseri umani di questo pianeta.
Per gli albi illustrati in particolare ci siamo impegnati in tanti, per dare loro la dignità di medium indipendente che si merita, scrivendone, disegnandone, parlando e discutendo delle sue caratteristiche e peculiarità. In questi giorni di clausura a causa della Covid-19 si nota una iperproduzione di video fatti in casa da youtuber, instagramers, mamme, papà, pargoli cooptati e altri mammiferi che leggono e mostrano albi illustrati per poi postarli in rete, per la gioia di chi vuole stare a guardare.
Le motivazioni sono condivisibili, sacrosante: i bambini non possono uscire, le scuole, le librerie e le biblioteche sono chiuse e i libri, pochi o tanti che si avevano in casa, sono stati letti e visti troppe volte. Intendiamoci, questi video si facevano già prima dell’emergenza, con lo stesso medesimo dilettantismo e mescola di spirito di servizio e vanità (uso Instagram e queste pulsioni ossimoriche le sento anch’io) … leggi tutto