L’italiano che sta digitalizzando milioni di libri e manoscritti perduti (vice.com)

di Riccardo Coluccini

Una delle biblioteche più antiche del mondo 
si trovava a Ebla, in Medio Oriente, e già 
nella seconda metà del III millennio a.C. 
raccoglieva tavolette di argilla scritte 
in caratteri cuneiformi. 

Come molti altri luoghi simili nella storia, rappresentava una prima forma di open-access della conoscenza, per quanto, certo, saper leggere e scrivere fosse spesso un privilegio.

Oggi viviamo piuttosto in un’epoca di contenuti in affitto, e internet ci ha abituati all’idea che ogni informazione sia disponibile per sempre e conservata al sicuro. La verità è che non tutto il mondo a cui internet allude è ancora qui. Ma esiste un luogo digitale che porta avanti la tradizione delle biblioteche antiche, catalogando e conservando opere a prescindere dal loro valore economico: l’Internet Archive. E posti come questo, in questi mesi di isolamento e quarantena in tutto il mondo, sono più preziosi che mai … leggi tutto

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