L'ex ministro commenta le parole della neosegretaria:
“I leader politici non sono capibastone o cacicchi. Non è giusto rappresentare in questo modo il partito. La diversità di opinioni, lungi dal dover essere compressa o nascosta, è una ricchezza”
“Estirpiamo capibastone e cacicchi”, ha detto la neosegretaria del Pd Elly Schlein al momento dell’insediamento, domenica, alla Nuvola di Fuksas, quartiere Eur. E ha evocato una primavera dem in cui “nuovo” non voglia dire “nuovismo”.
“Cambiare per cambiare non è la strada”, aveva invece detto a inizio anno Piero Fassino, già ministro, segretario dei Ds tra il 2001 e il 2007 (un’eternità con gli occhi di oggi, vista la durata degli ultimi segretari dem), poi sindaco di Torino, oggi deputato che al congresso ha sostenuto con un suo Manifesto il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (a differenza dell’ex compagno di corrente in AreaDem ed ex ministro della Cultura Dario Franceschini).