di Emma Bonino
Nel giorno in cui la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen formalizza la proposta del Recovery Fund, possiamo prendere atto che l’Europa è donna e l’Italia no.
Una proposta avanzata per prima da Angela Merkel, d’accordo col presidente Macron, mentre Christine Lagarde, prima donna Presidente della Bce, ha promosso e sta sostenendo il nuovo quantitative easing di dimensioni massicce, 750 miliardi di euro di titoli per fronteggiare l’emergenza economica innescata dal coronavirus.
L’unico rammarico è che l’Italia sia sempre all’anno zero e che altri Paesi, come ha scritto Elsa Fornero su La Stampa, siano più avanti di noi. E ora lo sono anche le principali istituzioni europee.
Certo, a chi mi chiede se abbiamo vissuto una giornata storica, rispondo che siamo davanti ad un passaggio importante, davanti ad una buona proposta della Commissione, che ora dovrà passare al Consiglio europeo, dove di solito si annida un grumo opaco, anche perché in quel consesso non c’è mai stata un’agenda e neppure un resoconto della discussione. Ma sono fiduciosa, anche se il cammino sarà lungo, perché tutta la procedura dovrà essere messa sul piano legale … leggi tutto