di Bianca Maria Paladino
«C’è un ordine segreto. I libri non puoi metterli a caso sugli scaffali. L’altro giorno ho riposto Cervantes accanto a Tolstoj e ho pensato: se vicino ad Anna Karenina c’è Don Chisciotte, di sicuro lui farà di tutto per salvarla».
Con questo ex-ergo di Ettore Scola prende avvio un libro di grande allegria, ricco di aneddoti, dettagli, riferimenti a personaggi, svelamenti di tecniche e fatti cinematografici, riflessioni private che ci introducono in casa Scola su invito di Paola e Silvia, figlie e collaboratrici di uno dei più grandi registi del Novecento. Il Titolo è: Chiamiamo il babbo, frase assunta a frammento di lessico familiare da una battuta di un film di Totò (va dal dentista per un ascesso, ma trova il figlio di quello, neolaureato ed incapace e preso dal panico bofonchia: “chiamiamo il babbo…chiamiamo il babbo!”).
E sì, perché nella famiglia Scola esisteva un lessico di battute memorabili non solo tratte da film, ma da situazioni, spesso paradossali, che riguardavano momenti di lavorazione a copioni, confronti con collaboratori o fatti familiari, talvolta ripresi come battute nei film del regista. Il flusso di vita e cinema, le risate e le riflessioni critiche hanno caratterizzato la storia di tutta la famiglia, accogliente non solo degli amici dei suoi componenti, ma persino degli amici dei collaboratori (gli Open hause del giovedì sera) … leggi tutto