Steso a terra, il ginocchio sulla testa. Il dolore, il soffocamento, la richiesta di aiuto. Invano.
E poi la morte. George Floyd è stato ucciso schiacciato da un poliziotto (ora ex) adesso in galera con l’accusa di omicidio colposo. Un atto di violenza inaudito, un abuso di potere. Che a qualcuno ha fatto pensare a casi italiani molto analoghi. Fabio Anselmo, l’avvocato dei delle famiglie Magherini, Aldrovandi e Cucchi, commenta ad Articolo21 l’uccisione dell’uomo afroamericano e le similitudini con alcuni casi a noi purtroppo ben noti.
Avvocato Anselmo, le immagini di Floyd ucciso a Minneapolis hanno fatto il giro del mondo. L’umiliazione, il soffocamento, poi la morte. Che reazione ha avuto di fronte a quel video?
Non sono riuscito a guardarlo tutto. Fino alla fine. Avevo già visto molte altre volte immagini terribilmente analoghe. Anche peggiori. Ho provato un nodo allo stomaco. Un vero e proprio pugno. Sapevano che erano uscite da molte ore ma le ho guardate solo la sera tardi. Ho pensato subito a Guido Magherini, il padre di Riccardo, ho preso il telefono e l’ho chiamato. È stata quasi una telefonata muta. Non avevamo bisogno di molte parole.
Lei ha sottolineato proprio le analogie dell’omicidio alla morte di Riccardo Magherini, il giovane fiorentino deceduto durante un fermo dei carabinieri nel 2014. Quali sono gli aspetti che accomunano le due vicende?
Queste morti sono tutte uguali. Universalmente conosciute. In America si sono tenuti seminari e studi su di esse.
Lì è scaturita quella medicina legale “difensiva” partorita dagli stessi esperti che lavoravano per conto dei vari dipartimenti della Polizia Americana. Quella con la quale abbiamo cominciato a fare i conti sin dalla morte di Federico Aldrovandi e Riccardo Rasman … leggi tutto