La docente ha fatto realizzare anche un rosario con delle perline e due mamme si sono lamentate con il dirigente scolastico
La notifica le è arrivata ai primi di marzo, appena rientrata dalla malattia: sospensione di 20 giorni con riduzione dello stipendio. Marisa Francescangeli, insegnante nella scuola primaria di San Vero Milis in provincia di Oristano, è stata sanzionata dall’istituto dopo che due mamme si sono lamentate per i «lavoretti» che la docente aveva chiesto agli alunni il 22 dicembre, a pochi giorni dal Natale.
L’insegnante ha fatto realizzare agli studenti un piccolo rosario con delle perline, oltre ad aver recitato con loro l’Ave Maria e il Padre Nostro. «Nelle mie classi tutti gli scolari, con il consenso dei genitori, partecipano all’ora di religione», ha spiegato Francescangeli, che è stata convocata dal dirigente scolastico dopo la lamentela delle mamme, «mi sono persino scusata, ma evidentemente non è stato sufficiente. Ora mi sono dovuta rivolgere a un avvocato, abbiamo chiesto l’accesso agli atti, ricorreremo in tribunale».
Gli altri genitori hanno invece difeso la docente, ed è intervenuto il sindacato, che ha contestato la sospensione perché non le è stata data la possibilità di motivare il suo comportamento né di presentare controdeduzioni. L’eco della vicenda è arrivata fino a Montecitorio. I deputati della Lega Giorgia Latini e Rossano Sasso, vicepresidente e capogruppo in Commissione cultura, scienza e istruzione, hanno chiesto l’intervento del ministro Valditara.
«Non si può sospendere una maestra per aver recitato il Padre Nostro in classe, il giorno prima delle vacanze natalizie», scrivono in una nota, «Qui si è andati ben oltre la lesione della dignità e dei diritti di un lavoratore. Se fosse tutto vero saremmo dinanzi ad una vera e propria follia».