Più lavoro, ma senza qualità (lavoce.info)

di Andrea Garnero

Per la prima volta da febbraio 2012, il tasso di disoccupazione è sceso sotto il 10 per cento mentre il tasso di occupazione è al livello più alto dal 1977. Buone notizie, certo. Ma rimangono da affrontare sfide enormi, con riflessi diretti sulla qualità di vita e di lavoro dei cittadini italiani.

La buona notizia

Il fatto che il tasso di disoccupazione si attesti a maggio sotto la soglia psicologica del 10 per cento dopo sette lunghi anni merita un’eccezione alla regola (autoimposta) di astenersi dal commentare i dati mensili sul mercato del lavoro. In genere, i numeri mensili diventano l’occasione per una gara a osannare o condannare le politiche del governo in carica sulla base di variazioni a volte nemmeno statisticamente significative e destinate ad essere contraddette il mese successivo.

Anche in questo caso, non è da escludere che il passaggio sotto il 10 per cento si riveli di breve durata e che la stima venga rivista al rialzo nei prossimi mesi o che una folata di vento nel prossimo mese riporti il dato in doppia cifra.

Però, un tasso di disoccupazione sotto il 10 per cento non si vedeva dal febbraio 2012 e non è l’unica notizia positiva nel comunicato dell’Istat del 1° luglioleggi tutto

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