Il rapporto tra la premier Giorgia Meloni e il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini è molto teso
nonostante il decreto lavoro del governo.
Marcello Sorgi, editorialista de “La Stampa” ha analizzato la situazione ricordando che tra i due “di amore ce n’è sempre stato poco”. Una simpatia ai minimi storici “dopo che il voto del 25 settembre ha rivelato che buona parte dei lavoratori delle fabbriche, anche iscritti alla Cgil, dopo esser passati con i 5 stelle, stavolta avrebbero votato per Fratelli d’Italia”.
Ecco perché, secondo il direttore, l’invito di Landini a Meloni a partecipare al congresso a Rimini qualche mese fa è stato “un colpo a sorpresa”, cui è seguito un duro attacco il giorno seguente. Insomma, per Sorgi, il numero uno della Cgil è in difficoltà: “Meloni ha fatto più o meno quel che Landini chiedeva (sul taglio del cuneo fiscale, nda). Perché allora, i sindacati non cercano di trattare? Probabilmente lo farà la Cisl, ma è da vedere”.
Nell’editoriale c’è anche una frecciata alla presidente del Consiglio e alla sua decisione di tenere il CdM l’1 maggio, un gesto che a molti è sembrato una provocazione: “Meloni, convinta dei risultati che il suo decreto porterà e della necessità per i sindacati di rivedere le proprie posizioni, giusto il Primo Maggio doveva scegliere per presentarlo?”.