La Ue cancella l’evento diplomatico con il ministro israeliano Ben Gvir. Durissima la reazione (rainews.it)

Festa dell'Europa in Israele

L’evento diplomatico è stato annullato per non lasciare spazio “a opinioni che contraddicono i valori europei”. E lui attacca: “Una vergogna che Bruxelles mi tappi la bocca”

La rappresentanza Ue in Israele ha cancellato la cerimonia diplomatica prevista per domani per la festa dell’Europa alla quale avrebbe dovuto partecipare il ministro della Sicurezza nazionale e capo del partito politico di estrema destra Otzma Yehudit, Itamar Ben Gvir. “Sfortunatamente – ha scritto su twitter la delegazione – quest’anno abbiamo deciso di cancellare il ricevimento diplomatico poiché non vogliamo offrire una piattaforma a qualcuno le cui opinioni contraddicono i valori rappresentati della Ue”.

La Rappresentanza tuttavia ha scelto di mantenere “l’evento culturale dell”Europa Day’ per il pubblico israeliano in modo da celebrare con i nostri partner e amici in Israele una forte e costruttiva relazione bilaterale”.

Il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha reagito duramente a questa decisione della rappresentanza Ue nello Stato ebraico: “E’ una vergogna che l’Ue, che sostiene di rappresentare i valori della democrazia e del multiculturalismo, in modo non diplomatico silenzi le bocche”. “E’ un onore e un privilegio per me rappresentare il governo israeliano, gli eroici soldati delle forze armate e il popolo di Israele in ogni forum”, ha aggiunto, sostenendo che “gli amici sanno come esprimere le critiche e i veri amici anche sanno come prenderle”.

L’intenzione del leader dell’estrema destra israeliano di partecipare all’evento e tenere un discorso ha creato forti tensioni. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, Ben-Gvir, capo del partito politico di estrema destra Otzma Yehudit, è di fatto boicottato dalla maggior parte dei Paesi europei e dall’Ue stessa.

Un’opposizione che il capo di Otzma Yehudit ha ignorato. Già ieri il suo ministero aveva ribadito in una nota la sua posizione: “Anche se i rappresentanti dell’Unione ‘non sostengono le sue opinioni’ capiscono molto bene che Israele è una democrazia e in una democrazia è consentito ascoltare opinioni diverse”. Per poi annunciare che il ministro nel suo discorso avrebbe sottolineato “l’opportunità che i Paesi Ue non finanzino progetti contro i soldati e i residenti israeliani”. Un riferimento ai coloni che vivono negli insediamenti nei Territori palestinesi occupati, non riconosciuti come legittimi dalla comunità internazionale.

Stamane gli ambasciatori dei Paesi Ue, preoccupati che il controverso ministro usasse il ricevimento per costruire una sua legittimità agli occhi del mondo, si sono incontrati in una riunione “straordinaria” per decidere una risposta comune dopo aver fatto filtrare nei giorni scorsi la loro irritazione e la richiesta di avere un altro esponente che rappresentasse il governo.

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