di Monica Pinna
L’Italia sta affrontando l’ondata migratoria piú massiccia dal 2017.
Gli sbarchi si moltiplicano e il bilancio è di 959 morti e dispersi tra gennaio e metà maggio 2023. Le Ong accusano Europa e istituzioni di lasciar morire in mare chi fugge da conflitti e povertà.
Sono 45 510 i migranti sbarcati in Italia in questi primi mesi del 2023. Per far fronte alla situazione, la coalizione di centro-destra ha dichiarato lo stato di emergenza e rinnovato la richiesta all’Europa di piú solidarietà nella gestione dei flussi migratori. Monica Pinna è partita dalla frontiera piú a sud d’Italia, Lampedusa, per raccontare la crisi migratoria in corso.
Il centro di primissima accoglienza di Lampedusa è sistematicamente al collasso. Qui i migranti dovrebbero transitare pochissimi giorni per essere identificati e poi smistati nei centri di prima accoglienza o di rimpatrio. A volte restano mesi. Il centro, costruito per ospitare 400 migranti, arriva ad accoglierne anche più di tremila.
Secondo le ONG è il sistema di accoglienza italiano a non essere adeguatamente strutturato e i minori sono i piú a rischio. « Dal 2018 i posti sono diminuiti. È stato depauperato di risorse un sistema di accoglienza per i minori che attualmente non riesce a rispondere a questi bisogni” afferma Lisa Bjelogrlich di Save the Children.
La criminalizzazione delle ONG
Alcuni naufragi cambiano le politiche. E’ il caso del disastro di Cutro, in Calabria, costato la vita a febbraio a oltre 90 migranti. L’esecutivo ha varato misure piú dure contro gli “scafisti”, ma ha anche irrigidito le norme in tema di accoglienza e asilo.
Da quando si è verificato il disastro di Cutro, le tragedie del mare non accennano a diminuire.
“A causa del ritiro degli attori europei e della criminalizzazione delle ONG che si occupano di ricerca e soccorso, si è creato un vuoto enorme nel salvataggio” afferma Tamino Böhm della ONG Sea-Watch.
A gennaio il Governo Meloni ha imposto un codice di comportamento piú rigido alle Ong, con sanzioni per chi sgarra. Ad esempio, un solo salvataggio é consentito prima di rientrare nel porto assegnato. L’imbarcazione Louise Michel, finanziata dallo street artist Banksy, è stata bloccata per 20 giorni in banchina per aver soccorso oltre 180 persone in quattro distinte operazioni di salvataggio.