di CARLO CANEPA
Lo sostiene Fratelli d’Italia,
Numeri alla mano, è falso quello che scrive il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: non è vero che secondo le nuove stime dell’Ue l’economia italiana è quella che cresce di più tra tutte quelle dei 27 Stati membri.
Il 15 maggio la Commissione europea ha presentato le previsioni economiche di primavera che contengono le stime sulla crescita del Prodotto interno lordo (Pil) dei Paesi dell’Ue. Secondo le nuove previsioni, che in quanto tali hanno un margine di incertezza, nel 2023 il Pil italiano crescerà dell’1,2 per cento rispetto al 2022 (l’anno scorso era cresciuto del 3,7 per cento rispetto al 2021). È vero che il +1,2 per cento è più alto del +0,8 per cento stimato dalla Commissione Ue per l’Italia nelle previsioni di inverno, pubblicate lo scorso febbraio. Ma è falso dire, come fa Fratelli d’Italia, che il +1,2 per cento italiano sia la percentuale di crescita più alta prevista nel 2023 per uno Stato membro.
Secondo la Commissione Ue, infatti, quest’anno il Pil di 13 Paesi Ue crescerà più di quello italiano: Irlanda (+5,5 per cento), Malta (+3,9 per cento), Romania (3,2 per cento), Grecia (+2,4 per cento), Portogallo (+2,4 per cento), Cipro (+2,3 per cento), Spagna (+1,9 per cento), Paesi Bassi (+1,8 per cento), Slovacchia (+1,7 per cento), Lussemburgo (+1,6 per cento), Croazia (+1,6 per cento), Bulgaria (+1,5 per cento) e Lettonia (+1,4 per cento). La Commissione Ue prevede che anche il Pil di Belgio e Slovenia crescerà quest’anno del +1,2 per cento, come quello italiano.
La grafica pubblicata sui social da Fratelli d’Italia confronta la crescita prevista per il Pil italiano con quella di Francia (+0,7 per cento) e Germania (+0,2 per cento), e con la media dei 20 Paesi che adottano l’euro (+1,1 per cento). Sulla base di questi tre dati, però, è sbagliato dire che l’Italia «cresce più di tutti in Europa». Quello che si può dire è che la Commissione Ue stima che il Pil italiano crescerà di più di quello delle altre due principali economie dell’Ue. Questo fatto è stato riconosciuto il 15 maggio dal commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni, che presentando le previsioni di primavera della Commissione Ue non ha detto che l’Italia è il Paese che crescerà più di tutti quest’anno.
Il partito di Meloni omette poi un altro dettaglio importante. Secondo le stesse previsioni della Commissione Ue, nel 2024 il Pil italiano crescerà dell’1,1 per cento rispetto al 2023. È la percentuale di crescita più bassa stimata per tutti e 27 i Paesi Ue, insieme al +1,1 per cento della Svezia. Secondo la Commissione Ue, quest’anno l’aumento dell’inflazione in Italia rallenterà, segnando un +6,1 per cento rispetto all’anno scorso, e un +2,9 per cento nel 2024. Il deficit, ossia la differenza in negativo tra quando lo Stato incassa e quanto lo Stato spende, è previsto ridursi nei prossimi due anni, mentre il rapporto tra il valore del debito pubblico e quello del Pil resterà piuttosto stabile: si attesterà al 140,4 per cento nel 2023 e al 140,3 per cento nel 2024.