Da tutte le sentenze ad oggi espresse in varie sedi competenti emerge, senza equivoci, che una lunga mano ha volutamente affossato il cosiddetto “Modello Riace”.
L’ultima è quella del Consiglio di Stato. La struttura ideata dal sindaco Mimmo Lucano non doveva essere chiusa, le criticità emerse potevano essere superate, ma soprattutto l’apparato statale, non poteva concedere una proroga ed un mese dopo revocare il finanziamento.
Contraddittorietà sottolineata nel dispositivo, elemento centrale di ciò che è successo negli ultimi tre anni nel piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nella sostanza il Consiglio di Stato, dopo il Tar, ancora una volta da ragione all’ex sindaco Lucano. Insomma il Ministero dell’Interno, con Ministro Matteo Salvini, non avrebbe potuto chiudere quel progetto se non dopo aver provveduto a sollecitare correzioni nell’espletamento del programma previsto per lo SPRAR. In pratica il Ministero avrebbe dovuto contestare al Comune le criticità rilevate e dare un termine per risolverle, invece ha provveduto direttamente alla chiusura dislocando i migranti in altri centri. Scelta illegittima secondo i giudici.
“Se la ratio della diffida è quella di assegnare un termine per consentire all’ente locale di correggere le anomalie – scrivono i giudici – è del tutto evidente che questo deve essere ragionevole e proporzionale allo scopo” … leggi tutto