Mobilitazione in Savoia del fronte ecologista che contesta il collegamento tra Torino e Lione
Da un lato, i manifestanti: 3mila secondo le forze dell’ordine, oltre 5mila secondo gli organizzatori. Dall’altro, un imponente schieramento di 2mila agenti tra poliziotti e gendarmi. Sono i numeri della manifestazione che si è svolta sabato 17 maggio nei pressi di Saint-Rémy-de-Maurienne, in Savoia, contro la Tav tra Torino e Lione. Una manifestazione che non era stata autorizzata, ma che i promotori sono riusciti comunque a portare a termine senza gravi incidenti.
Non che non siano mancati i momenti di tensione: durante il corteo ci sono stati dei tafferugli con le forze dell’ordine, e 12 agenti sono rimasti feriti, secondo il ministero dell’Interno. Il quale, stando ai resoconti, sembrava temere in particolare i No Tav italiani che avevano deciso di unirsi agli attivisti francesi, e che sono stati per lo più respinti dai poliziotti francesi. “96 cittadini stranieri, noti ai servizi, sono stati respinti alla frontiera”, ha sottolineato il ministro dell’Interno Gérald Darmanin su Twitter. Secondo l’Afp, almeno 5 bus provenienti dall’Italia, con circa 280 persone a bordo, non hanno potuto raggiungere la manifestazione.
Sostenuta dall’Unione europea, la Tav dovrebbe collegare Lione e Torino, con il 70% dei binari in Francia e il 30% in Italia e un tunnel di 57,5 chilometri che attraverserà le Alpi tra Saint-Jean-de-Maurienne e Susa. Costo stimato: oltre 26 miliardi di euro. Il fronte dei contrari, però, è sempre più ampio, da entrambe i lati del confine italofrancese, e denuncia gli impatti ecologici di questo “titanico progetto ferroviario, che prevede la perforazione di 260 chilometri di gallerie attraverso i massicci alpini”.
Secondo loro, i lavori hanno già prosciugato diverse sorgenti e captazioni della valle, il tutto per un progetto inutile dal punto di vista economico, dato che “il trasporto merci su rotaia è in costante calo negli ultimi anni”.
I fautori del progetto sottolineano invece la necessità di ridurre il flusso di mezzi pesanti, in costante aumento, per limitare le emissioni di gas serra. Per Geoffroy Roux de Bézieux, capo di Medef, la confindustria francese, “siamo di fronte all’assoluta contraddizione degli attivisti ambientalisti estremisti. Presumibilmente vogliono salvare il pianeta ma non vogliono darsi i mezzi: non salveremo il pianeta facendo la decrescita”, ha detto alla vigilia della manifestazione.
(Una sindaca alla manifestazione No Tav in Francia / Twitter / @FiAssemblee)