Lo studioso filorusso elogia la segretaria dem
su Facebook per il no all'uso del Pnrr per le armi:
“Grazie – le manda a dire – risorga il movimento pacifista”. Enrico Borghi: “Al prossimo che mi chiede perché ho lasciato il “nuovo Pd”, farò leggere questo post”
“Viva Elly Schlein”. Firmato, Alessandro Orsini. Lo studioso filorusso, diventato famoso per le sue posizioni anti Ucraina, sulla sua pagina Facebook si spreca in elogi per la segretaria dem. Il motivo? La posizione sull’utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per l’acquisto di armi. E lo scomodo e inaspettato elogio – che arriva proprio quando gli eurodeputati demsi dividono sul voto che riguarda, per l’appunto, l’eventuale uso dei fondi del Pnrr per gli armamenti – rischia di avere il sapore del bacio della morte.
E di fare il gioco di chi, non da poco, attacca Schlein per il fatto che prima di dichiarare a chiare lettere il sì del “nuovo” Pd al sostegno militare a Kiev a tergiversato un po’. Forse un po’ troppo, secondo i detrattori, ma anche secondo l’ala riformista del suo partito, che certamente non sarà contenta di questo singolare endorsement.
“Avanzi l’Italia, avanzi la pace. Risorga il movimento pacifista”, scrive ancora Orsini. Che, in questo modo, erge la segretaria del Pd a paladina dello stop alle armi a Kiev. Visione, questa, che non corrisponde del tutto alla realtà. Anche perché proprio oggi il partito ha ribadito il sostegno all’Ucraina, ma la contrarietà a spendere il Pnrr in armi.
La sortita di Orsini, però, inevitabilmente, metterà Schlein in una posizione scomoda. Soprattutto all’interno del suo partito. “Vigili tra i suoi, che noi vigileremo in casa nostra”, aveva detto Marianna Madia, rivolgendosi a Giorgia Meloni, durante il dibattito sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo. E chissà se starà pensando che serve un surplus di vigilanza.
Tra i primi ad accorgersi del singolare post di Orsini il senatore Enrico Borghi, uscito dal Pd – ed entrato nelle file dei renziani – proprio in dissenso alla linea Schlein. La segretaria di quello che (fu) il Pd, il partito più saldamente euroatlantico, riceve il plauso di Alessandro Orsini. Sipario”, scrive Borghi. Che lancia un ulteriore messaggio: “Al prossimo che mi chiede perché ho lasciato il “nuovo Pd”, farò leggere questo post”.