Dati alla mano, l’Italia ha poco da lamentarsi sui migranti (lavoce.info)

di Sergio Briguglio

Ha ragione Salvini quando dice che gli altri stati Ue non fanno la loro parte nell’accoglienza dei rifugiati? Non proprio: se le domande d’asilo fossero ripartite in base al Pil, l’Italia dovrebbe accettarne più di quanto non abbia fatto finora.

Come superare il regolamento di Dublino

Da molto tempo, il nostro ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sostiene che, di fronte al problema degli sbarchi di profughi, gli altri stati membri della Ue non fanno la loro parte. L’esame delle norme contenute nel regolamento Dublino indurrebbe a dargli ragione. Quelle norme assegnano infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, la responsabilità e l’onere della procedura d’asilo (accoglienza, esame della domanda e provvedimenti conseguenti) allo stato membro che ha consentito, di diritto o di fatto, l’ingresso nel territorio della Ue.

Per ragioni geografiche evidenti, l’Italia è particolarmente esposta al rischio di risultare paese responsabile, almeno per i profughi che intraprendono la traversata del Mediterraneo centrale. Resta ferma la facoltà, per ogni stato membro, di assumere la responsabilità di domande presentate sul proprio territorio anche in deroga a questo principio (la Germania, nel 2016, la applicò a 800 mila profughi siriani) … leggi tutto

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