di Moreno Pisto
Siamo entrati nella redazione de Il Riformista per fare la prima intervista di coppia al duo che dirige il quotidiano garantista: Matteo Renzi e Andrea Ruggieri.
Dieci minuti che sono bastati per capire che idea ha del giornalismo l’ex premier e leader di Italia Viva e per tirare fuori notizie su notizie e pure qualche bastonata. Tipo quelle a Travaglio, Scanzi, Orsini. E alla fine scherzando la butta lì: “Prima o poi condurrò un talk show su Mediaset…”
“Scrivimelo bello grosso, il miracolo della Santa”. Matteo cammina tra le due fila di scrivanie, mento in alto, in mano un foglio. Il giorno è di quelli tosti: in Senato è appena finita la discussione sulle vicende della Santanché. Matteo si avvicina al grafico. Declama: “È riuscita a far diventare garantisti pure quelli di Fratelli d’Italia. Mettici pure l’aureola, mi raccomando”. Sono le 19. È l’orario della consueta diretta Instagram in cui Matteo Renzi, direttore de Il Riformista, dagli uffici del quotidiano racconta cosa ci sarà nel numero del giorno successivo.
Questa è la prima intervista che concede sulla sua idea di giornalismo. Un’intervista nata e concretizzata in due giorni, avuta con la mediazione dell’altro direttore, Andrea Ruggieri, anche lui politico, uomo di fiducia di Berlusconi prima e portato da Renzi nel quotidiano che per anni è stato guidato da Piero Sansonetti, ora passato a L’Unità. La redazione è in una stradina del centro di Roma, nei palazzi dell’editore Romeo. I giornalisti sono alla scrivania. Gli unici in piedi sono Renzi e Ruggieri. Finita la diretta Renzi si rivolge a noi: “Via ragazzi, dieci minuti”. Batte una mano sul tavolo: “’Ndiamo ragazzi ‘ndiamo”. Ok, andiamo.
Partiamo dal 2 maggio. Siete ormai una coppia di fatto.
Ruggieri: Sì, dal 3.
Renzi: Un’unione civile.
Sono passati due mesi. Bilancio?
Renzi: Intanto ancora non abbiamo litigato.
Ruggieri. Mi pare che le cose stiano andando molto bene.
Renzi: Sì, bene, mi pare che Il Riformista stia diventando un giocattolino serio. Lo era anche prima naturalmente, ma ora da otto siamo passati a sedici pagine, un signor giornale. Abbiamo aumentato anche abbonamenti e copie. L’obiettivo è farlo diventare sempre di più un giornale che devi avere bisogno di leggere. Un giornale che… ZAC! [fa un gesto perentorio, a infilzare l’aria con la mano]
Come vi compensate? Chi è più casinista?
Ruggieri: Casinista sicuramente lui, ma per la mole di lavoro che ha. La mia vita è più semplice.
Renzi: È una bella gara.
Gioco alla TikTok. Vi faccio una domanda e voi dovete rispondere in modo secco. Ok?
Vai.
Chi è il più severo?
Ruggieri: Renzi
Chi fa i migliori titoli?
Ruggieri: Renzi.
Chi scrive meglio?
Renzi: Ruggieri.
Chi è che trova più notizie?
Renzi: Lui, fa il giornalista.
Chi arriva prima in ufficio?
Renzi: Io [ride]. Cioè, lui non arriva proprio.
Grandi elogi, grandi risultati conquistati. Ma qualche critica è arrivata.
Renzi: Alla faccia di qualche critica.
Ne cito una di Paolo Madron, proprio su MOW: “Abbiamo criticato Berlusconi per il conflitto di interessi e la commistione tra politica ed editoria, e la fa Renzi, in piccolo. Io penso che se uno fa il senatore non può fare il giornalista. Non per parlar male di Renzi, ma sembra che Il Riformista si stia configurando come una piccola clava con cui massacra alleati, presunti alleati, nemici”.
Ruggieri: Mi ricordi quale legge cita Madron? Quando uno dice che “non può fare”, quale legge cita?
Renzi: Aggiungo. Posso dire qualche nome di ex parlamentare che ha fatto il direttore di giornale quando era parlamentare? Sergio Mattarella direttore de Il Popolo. Posso dirne un altro? Massimo D’Alema, direttore dell’Unità. Però preferisco Mattarella. Craxi, Nenni, Veltroni, ce n’è un po’.
Il pomeriggio Bianca Berlinguer viene annunciata in Mediaset, la sera dello stesso giorno vieni intervistato dalla trasmissione Zona Bianca condotta da Giuseppe Brindisi. Alla presentazione dei nuovi palinsesti mi aspettavo l’annuncio di un nuovo talk condotto da te. Ti sarebbe piaciuto?
Renzi: Non me l’ha proposto Piersilvio. Prima o poi faremo anche questo. Scherzo, eh. Intanto mi limito a dire: vorrei sapere se Travaglio, Orsini, tutti quelli de Il Fatto quotidiano hanno preso soldi o no dalla Rai per le loro ospitate? Non son quelli che teorizzavano che non prendono i soldi dal servizio pubblico e che i loro giornali non sono finanziati dagli italiani? I giornali no, ma i giornalisti? Tu devi pagare Scanzi? Tu devi pagare Travaglio? Io devo pagare Orsini?
È una domanda retorica?
Renzi: Il Fatto su questa cosa è molto teso … leggi tutto