"Con destra al governo rischio enorme per Europa",
dice Teresa Ribera a pochi giorni dalle elezioni
La Spagna “è ora l’argine contro il negazionismo climatico in Europa. Se cade nelle mani della destra, il rischio è enorme” per l’Ue. E’ l’allarme lanciato dalla ministra della Transizione ecologica spagnola e terza vicepremier, Teresa Ribera, in un’intervista rilasciata a LaPresse a pochi giorni dalle elezioni generali, che si terranno domenica nel Paese iberico. La ministra, che è candidata nella lista del Partito socialista (Psoe) a Madrid, insieme all’attuale premier Pedro Sanchez, ha confidato che numerosi colleghi del Consiglio dell’Ue le hanno riferito di essere molto preoccupati per l’alleanza tra la destra e l’estrema destra in Spagna e per le ripercussioni che ciò avrebbe sul Green deal europeo.
L’Europa “sta trattenendo il fiato in vista delle elezioni spagnole”, si sa “che è in gioco l’agenda verde“, ha detto la ministra, sottolineando che il Partito Popolare, guidato da Alberto Núñez Feijóo, sostiene il rallentamento del Green deal. “Il PP ha perso il senso dell’europeismo e si è arreso agli ultras. Abbiamo visto cosa è successo in altri Paesi in queste situazioni”, ha avvertito Ribera, sottolineando che da un lato in Spagna c’è Vox, che “nega l’esistenza del cambiamento climatico e lo definisce direttamente ‘fanatismo ecologista’ e ‘religione del clima che va combattuta’”, e dall’altro ci sono i popolari, che “hanno assunto questo negazionismo in cambio del sostegno elettorale”.
“E c’è di peggio: il PP crede che l’Agenda verde rallenti l’economia, mentre è vero il contrario. I Paesi che chiudono gli occhi sul cambiamento climatico subiranno le conseguenze economiche peggiori”, ha sostenuto la ministra, rimarcando che il premier Sanchez, appena entrato in carica, si è allineato all’Agenda verde della Commissione europea, rendendo la Spagna un leader mondiale nelle energie rinnovabili. “Oggi siamo il quarto Paese al mondo per attrazione di investimenti nelle rinnovabili”, ha detto Ribera.
Secondo la ministra l’unico ‘fanatismo’ che c’è è il negare che esista il cambiamento climatico. La premier Giorgia Meloni “si sbaglia”, quando dice che bisogna porre fine al fanatismo ultra-ecologista della sinistra, ha detto Ribera, riguardo al discorso pronunciato dalla leader italiana durante un appuntamento elettorale di Vox a Valencia. “L’emergenza climatica non è né di destra, né di sinistra. È un’evidenza scientifica, è una realtà che le persone e l’economia stanno soffrendo, con ondate di calore estreme, inondazioni distruttive, siccità terribili e incendi boschivi devastanti”, ha detto la vicepremier, sottolineando che “il fanatismo è l’opposto della scienza”.
“Fanatismo è stato negare” l’efficacia dei “vaccini che la scienza ci ha fornito durante la pandemia. E il fanatismo sta di nuovo negando l’urgenza e la necessità di un’agenda verde per frenare il cambiamento climatico”, “il fanatismo è ingannare le persone promettendo loro falsi paradisi e sostenendo che il cambiamento climatico è una religione. E’ mentire. Ciò che è di sinistra è ascoltare le persone e risolvere i loro problemi con politiche di giustizia sociale. La sinistra è garantire una vita migliore ai nostri figli e alle nostre figlie”, ha affermato Ribera.
Parlando delle politiche ambientali ed energetiche che un eventuale governo formato dal Partito popolare e da Vox metterebbe in campo, la ministra ha affermato che l’ultradestra vorrebbe riportare la Spagna “ai tempi di Franco e del suo impegno per l’autarchia energetica basata sulle dighe, nonostante la siccità, la distruzione dell’ambiente e le energie inquinanti”, mentre il Pp vorrebbe prolungare la vita utile delle centrali nucleari, “contro la volontà della stessa industria energetica, proprietaria delle centrali, che ha avvertito che il prolungamento comporterà un costo economico enorme, oltre a introdurre instabilità nella strategia delle aziende energetiche, già focalizzata sullo sviluppo delle rinnovabili”.
A pagare i miliardi di dollari di investimenti, ha aggiunto, sarebbero “gli spagnoli”, visto che le aziende che possiedono le centrali “hanno già detto di no”, e il Pp “non osa dirlo”. Secondo Ribera con un governo di destra il Paese “tornerebbe indietro di vent’anni” sui temi ambientali e della lotta al cambiamento climatico, perché PP e Vox “sono negazionisti” e “non hanno ancora capito che l’Agenda verde è essenziale” e che “l’economia e la ricchezza di un Paese dipenderanno d’ora in poi dalla sua forza nell’affrontare il cambiamento climatico”.
Gli effetti di un governo tra PP e Vox si vedono già nei governi regionali che hanno formato dopo le elezioni di maggio, ha riferito la ministra, portando come esempio “l’eliminazione delle piste ciclabili” e “la costruzione di più corsie per le auto”, con un conseguente “peggioramento dell’aria” in un Paese come la Spagna, dove 30.000 persone muoiono prematuramente ogni anno a causa della scarsa qualità dell’aria … leggi tutto