Non so voi, ma io non ne posso più. Con tutto il rispetto dei protagonisti, per carità, ma davvero: non se ne può più.
Il “tormentone” – cioè la ripetizione martellante ed ossessiva della medesima espressione – funziona meravigliosamente negli sketch comici, o nei successi musicali estivi: nella quotidianità sociale e politica diventa semplicemente insopportabile. Diventa un tormento, che è una cosa molto diversa.
Questo è il caso della diatriba tra il magistrato Nino Di Matteo e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. È di queste ore l’ennesima, solenne intervista nella quale Di Matteo – come leggiamo – rilancia, ribadisce, non molla la presa.
Il ministro Bonafede gli ha negato, due anni fa, la direzione del Dap, 24 ore dopo avergliela proposta … leggi tutto