di Mario Lavia
Giù dall’ottovolante
Il ministro della Difesa ha assunto sul caso Vannacci una posizione ineccepibile, ma la presidente del Consiglio finora non ha commentato. Delle due l’una: se non è d’accordo c’è un problema politico nel suo partito, se è d’accordo perché non ha detto nulla?
Ci sono due ministri che dicono cose sensate e oneste e diverse rispetto a quelle dei rispettivi partiti con il rischio di finire come i quaquaraquà di Leonardo Sciascia che starnazzano vanamente come le anatre: questi due ministri sono Giancarlo Giorgetti e Guido Crosetto.
Sembrano due tecnici prestati ai partiti ma ai partiti, Lega e Fratelli d’Italia, devono tutto, specie il fatto di essere ministri. Giorgetti è quello che dice la verità sui conti e sullo stato dell’economia italiana che a dieci mesi da quando egli siede a via Venti Settembre è sensibilmente peggiorato e bisogna credergli quando fa capire che soldi per fare quello che il Governo ha promesso non ce ne sono.
Il suo è un allarme politico, ieri confermato dal Richelieu dei poveri Raffaele Fitto che confida nei fondi del Pnrr per coprire le magagne del bilancio. Ma per l’ennesima volta Giorgetti pone questioni che dovrebbero interrogare la Lega e il suo capo Salvini e dunque sarebbe più serio se aprisse una discussione politica nel suo partito a cui egli presta il suo personale profilo per coprire le mattane di Salvini. Il quale è anche vice presidente del Consiglio e dunque avrebbe il dovere di chiarire com’è lo stato dell’arte alla vigilia di una legge di stabilità che si prevede molto pesante per gli italiani. Insomma, questo gioco del poliziotto buono e di quello cattivo non incanta più nessuno.
Lo stesso si può dire del ministro della Difesa. Guido Crosetto ha assunto sul caso Vannacci una posizione istituzionalmente ineccepibile e apprezzata anche al Quirinale. Solamente che lui non è solo il ministro della Difesa ma anche un uomo politico, cioè una persona che non deve difendere i valori costituzionali solo nella sua veste di ministro ma anche in quella di alto dirigente politico di un partito di governo che peraltro si picca di aver fondato.
Come Giorgetti, non è un tecnico, Crosetto non può pensare delle cose da ministro e altre da uomo politico, se così fosse ci troveremmo dinanzi a una doppiezza insopportabile. Se invece il ministro Crosetto la pensa come il politico Guido allora egli dovrebbe sentire l’esigenza di porre un problema politico molto serio alla presidente del Consiglio/leader e a Fratelli d’Italia: le “opinioni” di Roberto Vannacci sui gay e quant’altro sono condivise o ripudiate dal partito?
Soprattutto lei, la presidente del Consiglio/leader, è d’accordo con il ministro della Difesa o con l’uscita da mattocchio del ministro delle infrastrutture Salvini? Sta con Crosetto versione ministeriale o con i vari Donzelli di turno? In tutto questo, nelle sue interviste Giorgia Meloni dice per lo più cose banali, da ultimo (a “Chi?”) ha confessato di sentirsi a palazzo Chigi come su un ottovolante: ecco, scendi dall’ottovolante, Giorgia, e dicci come la pensi. E basta con i quaquaraquà.