di CARLO CANEPA
IMMIGRAZIONE
Il leader della Lega non ne parla più, nonostante il numero degli arrivi sia tornato ai livelli record del 2016
Il giorno di Ferragosto gli sbarchi di migranti sulle coste italiane hanno superato la quota di 100 mila arrivi, una cifra che in questo periodo dell’anno non si vedeva da sette anni e che è già molto vicina ai 105 mila migranti sbarcati in totale in tutto il 2022. Dal 22 ottobre dell’anno scorso, giorno dell’insediamento del governo Meloni, al 16 agosto gli arrivi sono stati quasi 130 mila: più del doppio di quelli registrati nello stesso periodo a cavallo tra il 2021 e il 2022, durante il governo Draghi.
In questi mesi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha scelto una strategia precisa per commentare quanto sta accadendo: il silenzio. In tutto il 2023, infatti, il leader della Lega ha pubblicato su Twitter (il social network che ha cambiato nome in X) solo sei tweet dedicati all’immigrazione. Per avere un ordine di paragone, in tutto il 2022 erano stati 123 e nel 2020, anno record, 805: più di due al giorno.
Come mostra il grafico, da quando la Lega è tornata alla guida del Paese, entrando a febbraio 2021 nel governo Draghi, Salvini ha ridotto parecchio la sua comunicazione contro l’immigrazione, nonostante il numero degli sbarchi sia via via aumentato, tornando oggi con il governo di centrodestra ai livelli del 2016.
Nella nostra analisi abbiamo considerato Twitter perché è il social network che negli ultimi dieci anni il leader della Lega ha usato di più per rilanciare ogni giorno le sue interviste sui giornali e in tv, e le promesse del suo partito. Abbiamo poi conteggiato tutti i tweet contenenti almeno una volta le parole “sbarchi”, “immigrati”, “migranti”, “clandestini” e “clandestina”, aggettivo spesso associato da Salvini a «immigrazione» e «invasione».
Nel grafico si vede che tra il 2017 e il 2020, nonostante il basso numero di sbarchi rispetto agli anni precedenti, Salvini ha fatto leva sull’immigrazione nella sua comunicazione sui social. Da un lato, durante il primo governo Conte supportato dalla Lega, l’allora ministro dell’Interno Salvini ha spesso rivendicato i provvedimenti del governo contro le navi Ong, sintetizzati con lo slogan dei “porti chiusi”.
Dall’altro lato, durante il secondo governo Conte, una volta tornato all’opposizione Salvini ha criticato l’operato dell’allora ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, facendo anche dichiarazioni scorrette sull’arrivo dei migranti e la diffusione del coronavirus.
Si potrebbe obiettare che Salvini, nonostante sia al governo da circa 10 mesi, abbia smesso di parlare di sbarchi perché non ricopre più il ruolo di ministro dell’Interno, ma quello di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. In realtà il leader della Lega è vicepresidente del Consiglio e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nel 2018, è stato nominato capo di gabinetto del Ministero dell’Interno proprio quando il ministro era Salvini.
Piantedosi non è stato eletto in Parlamento con nessun partito, ma tra i ministri del governo Meloni è considerato in quota Lega. In più non va dimenticato che Salvini, in qualità di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha responsabilità sull’operato della guardia costiera, che tra le altre cose è impegnata nel soccorso dei migranti al largo delle coste italiane.