Ucraina
Spiace molto questa delusione cocente per i putiniani d’Italia, di destra o di sinistra, della Verità o del Fatto quotidiano, che sulla base di interpretazioni fallaci delle parole di Volodymyr Zelensky si erano puerilmente illuse che l’Ucraina si sarebbe piegata umiliandosi alla trattativa con l’invasore Vladimir Putin.
Non era così. I festeggiamenti erano leggermente prematuri, la marcia trionfale della Russia è rimandata sine die.
Una pioggia di droni sui cieli russi ha spento gli entusiasmi, la resa ucraina sembra decisamente meno vicina e magari, sulla scia della battaglia tra gangster sfociata nella morte violenta di Yevgeny Prigozhin, per Putin i guai interni cominciano a diventare molto seri.
Poveri putiniani d’Italia, è un anno e mezzo che strepitano sull’avventurismo ucraino che si incaponisce a resistere all’invasore ma risultati concreti di un’operazione speciale che doveva durare una settimana non se ne vedono. Si vedono i massacri dei civili ucraini, quelli sì, ma i putiniani, compreso il presidente dell’Anpi che non ha trascorso nemmeno un secondo della sua vita da partigiano, invece non lo vedono.
Non vedono gli ospedali devastati, le deportazioni dei bambini, gli attacchi ai supermercati e alle stazioni ferroviarie piene di gente, la strage di Bucha, il martirio di Mariupol. Credono ciecamente alla propaganda russa che ha divulgato un’interpretazione alterata delle parole di Zelensky e fanno titoli ridicoli per commentarle. E gridano vittoria, vittoria come i fanatici più accesi. Poveretti.