Per gli “occupabili” un Sostegno con poca formazione (lavoce.info)

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Lavoro

A leggere la circolare Inps n. 77 sembra che il requisito per ottenere il Sostegno per la formazione e il lavoro sia la partecipazione a una qualunque misura di politica attiva, anche di un solo giorno. Per evitare truffe, è necessario un chiarimento.

Attivazione del percorso e riconoscimento della misura

Prende il via il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl): una misura di sostegno del reddito – di 350 euro mensili – che il governo Meloni propone al posto del Reddito di cittadinanza per le persone occupabili di età compresa tra i 18 e i 59 anni in condizione di povertà (Isee familiare pari a 6 mila euro annui). Per avere il sussidio la condizione è relativamente semplice: basta iscriversi alla piattaforma gestita dall’Inps, aggiornare periodicamente l’Isee, precompilare il patto di attivazione digitale (Pad), attendere l’esito dell’istruttoria.

Non è chiaro entro quanto tempo dalla iscrizione sulla piattaforma l’ente previdenziale dovrà chiudere l’istruttoria: né la legge n. 85/2023 di conversione del decreto legge n. 48/2023 né la circolare Inps n. 77 del 29 agosto lo dicono. Sembra tuttavia che i tempi saranno brevi perché dal 1° settembre è operativo il nuovo sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siil) gestito dall’Inps, grazie al quale numerose banche dati dialogheranno finalmente tra di loro.

All’iscrizione al Siil segue la compilazione del Patto di attivazione digitale, che diventerà operativo all’esito positivo dell’istruttoria: qui il richiedente deve dichiarare di essere immediatamente disponibile al lavoro, autorizzare la trasmissione dei dati personali ai centri per l’impiego e agli enti privati autorizzati all’intermediazione tra domanda e offerta o accreditati ai servizi per il lavoro ed effettuare l’iscrizione a percorsi d’istruzione per adulti (Cpia) qualora non sia stato assolto l’obbligo d’istruzione.

Sempre nel Pad il richiedente deve dimostrare di avere contattato almeno tre agenzie per il lavoro accreditate a livello regionale o nazionale e deve impegnarsi a presentarsi alla successiva convocazione per la stipula del patto di servizio personalizzato (Psp), che dovrà firmare in presenza presso i centri per l’impiego o presso gli enti privati accreditati (quest’ultimo caso solo se le regioni avranno accettato di coinvolgere i privati nella stipula del Psp).

La legge e la circolare non dicono entro quanto tempo il richiedente verrà convocato per la firma: è da presumere che valgano i 30 giorni previsti dal Jobs act. Dopo la sottoscrizione del Psp, si può accedere alle misure di politica attiva indicate nella circolare n. 77.

Nella circolare si legge che nelle misure cui il Sfl è condizionato rientrano tutte le attività di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro previste nel decreto con il quale, d’accordo con le regioni, il ministro Poletti aveva specificato i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) da erogare su tutto il territorio nazionale in modo da rendere omogenee le prestazioni rivolte alla persona in cerca di lavoro (allegato B del Dm n. 4/2018 lett. da E a O).

Rientrano nei Lep indicati dalla circolare l’orientamento specialistico, l’accompagnamento al lavoro, l’avviamento alla formazione, la gestione di incentivi alla mobilità territoriale, la conoscenza degli strumenti di conciliazione vita-lavoro. Con il programma Gol, richiamato dalla circolare Inps n. 77, sono stati approvati i servizi standard da erogare per ogni singolo Lep e i relativi costi per i rimborsi da riconoscere agli enti privati accreditati. Per fare un esempio, l’orientamento specialistico può durare dalle 6 alle 10 ore; l’attivazione del tirocinio dalle 10 alle 16 ore; l’accompagnamento al lavoro dalle 10 alle 20, e così via. In base alla circolare n. 77, la partecipazione a queste attività – compresa la frequenza di corsi per l’istruzione degli adulti, al servizio civile universale e ai lavori di utilità pubblica – dà diritto al pagamento di un importo pari a 350 euro mensili non frazionabili per un periodo della durata massima di 12 mesi.

Di conseguenza, come è specificato nella circolare, se l’attività o il corso iniziano il 27 settembre e terminano il 3 gennaio, al beneficiario verranno erogate cinque mensilità (1.750 euro) anche se a settembre e a gennaio ha svolto l’attività/corso per sei giorni in tutto. Seguendo lo schema della circolare Inps sembra dunque possibile ottenere un’intera mensilità anche se l’attività impegna la persona per un solo giorno nel mese considerato: ad esempio, l’orientamento specialistico (Lep E). Poiché nelle misure del Sfl rientrano tutti i servizi indicati nella circolare del 2018 nell’ambito di politiche attive comunque denominate, comprese quelle del programma nazionale Gol, organizzate a livello nazionale, regionale o locale, per accedere al sussidio basta che il soggetto che le eroga, pubblico o privato, registri l’inizio e, se conosciuta, la fine della politica attiva.

I dati sono immediatamente resi disponibili al Siil gestito dall’Inps, che provvederà a versare il sussidio, senza bisogno di effettuare alcuna ulteriore verifica. Sembra di capire, poi, che gli aventi diritto possono cumulare più misure di politica attiva e accedere al sostegno del reddito pur non partecipando a corsi di qualificazione o riqualificazione professionale: per esempio, unendo l’orientamento specialistico con l’accompagnamento al lavoro registrati in due mesi differenti si possono prendere 700 euro. Ciò che rileva è l’inserimento nel Siil da parte dei servizi competenti fin dall’inizio dell’attività svolta o da svolgere e l’aggiornamento ogni 90 giorni della partecipazione alle misure indicate nel patto di servizio da parte del beneficiario.

Un po’ poco se si hanno a mente le carenze dei controlli sui percettori del Reddito di cittadinanza. Se dobbiamo stare a quel che dice la circolare, anche il Supporto alla formazione e al lavoro sarebbe l’ennesima occasione mancata per riqualificare disoccupati in condizione di povertà lavorativa. A guardar bene, l’erogazione a pioggia di 350 euro per una qualsiasi misura di politica attiva può essere letta come una nuova forma di assistenzialismo mascherato sotto l’apparenza di un giro di vite, finalizzato a garantire la pace sociale a otto mesi di distanza dalle elezioni europee.

Sarebbe perciò opportuno chiarire, anche con una modifica normativa se necessario, che il beneficio economico è collegato esclusivamente alla frequenza dei percorsi di aggiornamento o riqualificazione professionale, di un corso d’istruzione per gli adulti, al servizio civile universale o alla partecipazione a iniziative di pubblica utilità.

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