A fine settembre scade la Cassa integrazione e quindi 90 dipendenti del Pd rischiano di perdere il posto di lavoro (italiaoggi.it)

di Marco Bianchi

Tra l'altro, nell'indifferenza del partito, il 
massimale Cig è attualmente di 9 euro l'ora

La situazione critica nel Pd, denunciata nei giorni scorsi, rischia di esplodere. Ci sono 90 dipendenti del partito in esubero che vanno gestiti e al Nazareno brancolano nel buio. D’altronde, le politiche del lavoro non sono il piatto forte servito da quelle parti, alla luce dei pessimi risultati ottenuti quando il ministero del Lavoro è stato affidato a rappresentati piddini.

Dunque, a fine mese scadrà il periodo di cassa Integrazione e, a quanto si legge, il partito sembra intenzionato a interrompere i 90 rapporti di lavoro. I democrat, attualmente impegnatissimi contro il lavoro povero e a favore del salario minimo legale a nove euro, creano invece problemi ai loro stessi dipendenti.

Qualcuno al Nazareno si è preoccupato in questi anni del fatto che il massimale della Cig è inferiore a 9 euro l’ora? Oppure, vale la regola del predico bene e razzolo male? Perché la sensazione è che in quelle stanze non ci siano grandi attenzioni e tutele per i propri dipendenti. Nel frattempo la cig scadrà alla fine di settembre e sembra proprio che la maggior parte dei dipendenti verrà lasciata a casa. Al momento appare tutto molto incerto.

Generiche anche le intenzioni che si possono leggere nella relazione che accompagna il rendiconto 2022 del Pd. «Per quanto riguarda le lavoratrici e i lavoratori il 30 settembre 2023 scadrà la proroga della cassa integrazione», scrive il tesoriere Michele Fina nel documento , «ed è intenzione del partito individuare accordi con le parti sociali per gestire l’esubero”» Intanto, cominciano a circolare le prime ipotesi risolutive che il partito starebbe per concretizzare.

Pare che sia in fase di predisposizione una petizione rivolta al ministro del Lavoro, a firma Schlein -Gribaudo-Scotto-Boccia, per chiedere aiuto per la gestione dei cassaintegrati. Una sorta di consulenza professionale per cercare di tutelare al meglio i 90 dipendenti, visto il palese deficit di conoscenza della materia. Un’altra ipotesi sarebbe quella di avere i buoni uffici del commissario e del direttore generale dell’Inps per fare iscrivere quei lavoratori alla piattaforma Siisl.

Potrebbero così usufruire dei vantaggi che dà la nuova struttura informatica dedicata al lavoro. Un modo utile e intelligente per utilizzare quello che il Governo ha messo a disposizione del Paese. Di certo Elly Schlein non vorrà passare alla storia come il segretario che ha creato esodati dallo stesso Partito; quindi, certamente qualcosa dovrà inventarsi. Le ipotesi di rivolgersi al ministro Calderone e alla piattaforma Inps potrebbero risultare intelligenti e risolutive.

 

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