Il crippismo (corriere.it)

di Massimo Gramellini

il caffè

Si apprende da fonti autorevolissime, il vicesegretario della Lega Andrea Crippa, che in Germania i nazisti sono ancora al potere. Ottant’anni fa invadevano gli altri Stati con i panzer della Wehrmacht e adesso lo fanno con le Ong dei migranti, allo scopo di creare malcontento sociale e propiziare la sostituzione della Meloni con Draghi e la Schlein (il famigerato governo Draghlein).

Chissà cosa penserebbe il Crippa se, dopo avere ascoltato le sue parole, qualche vicesegretario tedesco gli desse del mafioso mandolinista mangia-spaghetti o, con maggior rigore filologico, del nostalgico di Mussolini, accusandolo di non avere ancora digerito la sconfitta delle legioni romane nella foresta di Teutoburgo (9 d. C.). Perché il livello delle accuse del Crippa è quello: un riuscitissimo mix di complottismo e pregiudizio.

Intendiamoci, i governi tedeschi e francesi non brillano per solidarietà nei confronti dell’Italia, e nei fatti sono molto più sovranisti di quanto lo sia il nostro a parole. Però il Crippa sposta il problema sul piano della surrealtà, appagando il bisogno popolare di trovare in fretta una soluzione e soprattutto un colpevole.

Qualcuno dirà: proprio come Salvini. Ma la differenza decisiva tra salvinismo e crippismo è che Salvini non crede sempre a quello che dice, mentre il Crippa dà la sensazione di pensare davvero che i migranti siano al soldo dei nazisti. E che questo pensiero, per noi disturbante, a lui arrechi persino un certo sollievo.

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