La nostra sessualità, decisa da un’app (indiscreto.org)

di Sofia Torre

Osservando app per incontri come Grindr, 
Tinder e Wapa ci si fa un’idea di quale sia 
il mondo delle regole morali e sentimentali 
in cui viviamo. 

Anche le app per inontri, infatti, rispecchiano le idee di pudicizia, sicurezza e mancanza di libertà attraverso cui maneggiamo la nostra idea di sesso.

L’universo multiforme dell’accoppiamento umano è fatto di attrazione e calcolo delle probabilità, di attese, speranze e rifiuti. Nel 2020, quando ormai è diventato possibile smantellare la convenzione romantica della causalità e del destino, i riti del corteggiamento vengono praticati sia da chi cerca di imbattersi nell’amore in libreria o al bar sia dalla sempre più ampia percentuale di persone che fa uso di app di incontri. Da quando, nel 1992, un ingegnere informatico della Bay Area di nome Gary Kremen fondava l’Electronic Classified Inc, un sito antisignano di Tinder, la morale occidentale ha subito tentativi di rimodulazione su come viene vissuta e creata la coppia. Nato dall’intuizione su come molte persone si sentano più libere a parlare per vie elettroniche che non faccia a faccia, il sito ha ispirato app additate dagli ultimi sentimentali come il declino del romanticismo: Grindr, ideato per la comunità gay; Wapa, la più famosa app di incontri lesbici e Tinder, pensato per mettere in contatto uomini e donne eterosessuali.

Creato nel 2009 da Joel Simkhai, Grindr si configura soprattutto come un’esperienza visiva. Poichè la storia gay è costellata di esperienze intense e a tratti dolorose, dai glory hole ai moti di Stonewall, non può non risultare evidente la necessità di delineare, almeno nella zona emotivo-sessuale, uno spazio safe, sia pure con le sue pecche e contraddizioni.

Il Grindr preTinder presentava un’interfaccia apertamente aggressivo e immediato, una caratteristica conservatasi anche dopo. La sopravvivenza ad anni di bigottismo, clausura, violenza e sopraffazione aveva consentito la nascita di una piattaforma completamente onesta riguardo le sue intenzioni e che lasciasse poco spazio a imposizioni, veti o lamentele sulla legittimità dei desideri che portava in scena … leggi tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *