Non esistono alternative? Labranca prossimo nostro /1 (labalenabianca.com)

di Roberto Batisti

1. Non basta avere successo

La morte prematura di Tommaso Labranca (1962 – 2016) ha privato la cultura italiana di uno dei suoi protagonisti più originali, e al contempo più marginali. Labranca era figura di culto per quanti avevano incontrato anche solo un lato della sua produzione abbondantissima e multiforme; ma dopo aver assaggiato la celebrità verso la fine degli anni Novanta, all’epoca della collaborazione come autore televisivo con Fabio Fazio (Anima miaUltimo valzer), il suo carattere difficile (litigava con tutti) e la sua intransigenza intellettuale lo condannarono a rientrare in una relativa oscurità, e in quell’indigenza da cui in fin dei conti non era mai uscito.

Anche la sua morte ha tratti di contraddizione e mistero: infarto? suicidio? indigestione d’anguria? o semplice rassegnazione alla fine? Ora Claudio Giunta, con questo libro lucido e appassionato, contribuisce – si spera – a sottrarre alle tenebre la vita e l’opera (giusta il sottotitolo) di un autore i cui fallimenti sono non meno significativi dei suoi successi.

Quella di Giunta non è una biografia pura, e si muove con delicatezza attorno alla vita dell’uomo; se le verifiche illuminano tanti tratti del suo percorso, si può dire che altrettanti siano destinati a restare opachi. Giunta è studioso di letteratura medievale, abituato nel suo mestiere accademico a lavorare su fonti scritte; un oggetto d’indagine contemporaneo (anche se non vivente) significa invece attingere in ampia misura alle testimonianze orali di chi l’ha conosciuto.

Da queste, i lati sgradevoli della persona appaiono altrettanto chiaramente dei tratti di vera e affettuosa umanità … leggi tutto

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