Le manifestazioni contro il razzismo pongono una questione cruciale: quella delle riparazioni legate a un passato coloniale e schiavista che non passa.
La questione non si può evitare in eterno, né negli Stati Uniti né in Europa. Nel 1865, alla fine della guerra civile, il repubblicano Lincoln promise agli schiavi emancipati che dopo la vittoria avrebbero ottenuto “quaranta acri e un mulo”. L’idea era di risarcirli per i decenni d’ingiustizie e di lavoro non pagato e al tempo stesso di permettergli di guardare al futuro come lavoratori liberi.
Se fosse stato adottato, quel programma avrebbe portato a una grande ridistribuzione agraria, di cui avrebbero fatto le spese soprattutto i proprietari schiavisti. Ma, appena deposte le armi, la promessa fu dimenticata: nessun testo sulla compensazione fu mai adottato, e i quaranta acri (circa 16 ettari) e il mulo diventarono il simbolo dell’ipocrisia dei nordisti, al punto che il regista Spike Lee l’ha usato ironicamente per il nome della sua società di produzione (40 Acres and a Mule).
I democratici ripresero il controllo del sud, imponendo la segregazione razziale per altri cent’anni … leggi tutto