Perché dico: viva Sandro Pertini (oggi.it)

di FABIO FAZIO

SENZA IMPEGNO

Il Comune di Lucca nega una via al presidente partigiano. La motivazione è davvero inaccettabile

A tutto c’è un limite. No, è una domanda: a tutto c’è un limite? Se non altro, a qualcosa c’è un limite? Per esempio a quello che è accaduto la settimana scorsa nel Consiglio comunale di Lucca? Certo, adesso la questione s’ingarbuglierà, si troveranno scuse più o meno vigliacche e probabilmente la pezza sarà peggiore del danno.

Eppure è tutto molto semplice. Hanno ritenuto di non potere dedicare una strada o una piazza a Sandro Pertini perché non si può intitolare qualcosa a un partigiano. Così ha deciso il Consiglio comunale di Lucca. Poco importa che Sandro Pertini sia stato probabilmente il presidente della Repubblica più amato dagli italiani, poco importa che sia diventato Presidente anche in virtù del fatto di essere stato partigiano e di aver dedicato tutta la sua vita e la sua lotta, sopportandone le conseguenze, alla causa della democrazia e contro il fascismo.

È proprio questo in effetti il problema in un Comune in cui c’è chi rivendica orgogliosamente di essere fascista del Terzo millennio. A dire il vero il millennio non è una scelta: effettivamente siamo nel Terzo millennio ma il fatto di essere fascisti non solo è una scelta ma anche una colpa o, per meglio dire, un reato. Qualcuno poi ha cercato di rimediare dicendo che il problema è la “road map”, perché loro lì hanno deciso un piano a tappe per individuare le vie da assegnare e che quella a Pertini non era nei progetti previsti.

Siamo al di là del pensabile e viene da chiedersi se in un Paese in cui ci sono più di 200 vie dedicate all’irriducibile fascista Almirante, in cui esiste un mausoleo dedicato al criminale di guerra Graziani e in cui i busti di Mussolini e i saluti romani vengono derubricati a manifestazioni goliardiche, sia sopportabile quello che è accaduto nel Consiglio comunale di Lucca e che accade sempre più spesso anche in altri luoghi istituzionali.

La nostra Repubblica e la nostra Costituzione sono nate dalla Resistenza e sono frutto dell’antifascismo.
Non dobbiamo solo ribadirlo ma a questo punto dobbiamo pretendere con forza che non siano tollerati in nessun modo comportamenti ambigui o dichiaratamente neo fascisti.

Chi serve lo Stato giura su quella Costituzione e abbiamo il diritto di pretendere che non venga tradita. Una via, una piazza, una scuola o qualsiasi altro luogo dedicato a Sandro Pertini dovrebbero essere motivo di orgoglio perché un luogo che porta il suo nome serve a ricordare a tutti quali sono i valori condivisi di libertà e democrazia che ci consentono di essere quel che siamo. Di poterci esprimere, di poter parlare, di poter manifestare, di poter essere liberi.

Di poter pensare sorridendo al futuro, di non avere paura di essere bastonati, incarcerati o ammazzati per le nostre idee. Nessuna nostalgia di quel buio e di quell’orrore è giustificabile. Nessuna riscrittura della Storia è consentita.
W Sandro Pertini!

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