Il consigliere leghista Umberto Bosco si schiera contro la proposta di far diventare Zaki bolognese onorario.
E a sostegno delle sue tesi porta un esperto di diplomazia culturale e rapporti euro-mediterranei
Patrick Zaki “è una vittima, non è un eroe o un paladino di diritti umani. O almeno, non lo è di più di quanto non lo siano i suoi compagni di corso”, e dunque: quali sarebbero le motivazioni valide per conferirgli la cittadinanza onoraria da parte del Comune di Bologna? E’ Umberto Bosco, consigliere comunale della Lega a Bologna, a mettersi di traverso nel dibattito di oggi in commissione sull’ordine del giorno per far diventare Zaki, studente e attivista egiziano arrestato a Il Cairo lo scorso 8 febbraio, bolognese onorario.
“In che modo Zaki presenterebbe i requisiti necessari per la cittadinanza onoraria?”, chiede Bosco. L’impressione dell’esponente del Carroccio è che attorno a Zaki “si stia creando la figura del martire e credo che questo possa anche danneggiare la sua posizione”. Ancora, la vicenda di Zaki, per la Lega non è una questione che deve riguardare le Istituzioni italiane che, anche recentemente, non si sono ‘fermate’ nella vendita di armi all’Egitto, nonostante le polemiche sul tema della tutela dei diritti umani e la ‘ferita’ ancora aperta di Giulio Regeni.
A sostegno della sua tesi, Bosco ha invitato a partecipare al dibattito anche Sherif El Sabaie, esperto di diplomazia culturale e rapporti euro-mediterranei: “Dobbiamo riflettere se tutte queste azioni di solidarietà davvero vadano nell’interesse di Zaki, perchè un’estrema attenzione mediatica potrebbe mettere in grave imbarazzo la Procura egiziana e le sue scelte” davanti all’opinione pubblica egiziana … leggi tutto