Geri Ballo: “Con l’accordo Meloni-Rama ora sono gli albanesi che temono per la loro sicurezza” (huffingtonpost.it)

Per l'ex diplomatica dell'Albania in Italia la 
storia s'è capovolta: 
“Sta nascendo l’idea che con questi centri per i migranti possano arrivare persone potenzialmente pericolose che l’Italia vuole allontanare”

La Gazeta Shqiptare, la Gazzetta albanese, titola: “I centri in Albania possono diventare una nuova Lampedusa”. Più compassata Radio Tirana, testata erede di quella che trasmette ‘musiche balcaniche’. Parla Edi Rama: “Dobbiamo sdebitarci con l’Italia”. Una rassicurazione per gli albanesi che ora temono l’immigrazione importata dall’Italia. Geri Ballo, ex diplomatica dell’Albania in Italia, è tra i punti di riferimento della comunità albanese in Italia.

I media albanesi la intervistano per avere una chiave di lettura dall’altro lato dell’Adriatico. “L’accordo ha colto alla sprovvista un po’ tutti in Albania. Rama non aveva fatto trapelare niente e non aveva coinvolto nessuno nel governo e in Parlamento. Lo si capisce anche dalla reazione di Sali Berisha, che adesso avverte Meloni di stare attenta”.

Curiosamente le parti sono invertite a Tirana rispetto a Roma. E non solo perché il partito di centrodestra in Albania si chiama Partito Democratico. “Sì, ma da tempo in realtà l’opposizione albanese è divisa in diversi partiti, molto conflittuali tra loro e con poche energie per un’opposizione ben fatta. Ad ogni modo il centrodestra albanese, alleato naturale di Giorgia Meloni, si oppone e dice: ‘Attenta Giorgia, non ti fidare di Edi Rama. La sua firma non vale nulla’.

Ma è un modo per rispondere allo spaesamento dell’opinione pubblica. Prima di tutto sul tema della sicurezza interna. In Albania non ci sono centri di rimpatrio o centri di accoglienza con flussi di immigrati in entrata e in uscita, sul modello italiano. Se ne occupa la polizia. Sta nascendo l’idea che con queste due strutture possano arrivare persone potenzialmente pericolose che l’Italia vuole allontanare dal proprio territorio”.

La qual cosa ricorda il cliché degli albanesi presso una fetta dell’opinione pubblica in Italia. Ora sono gli albanesi a temere per la loro sicurezza. “Esattamente. Ed è solo una delle reazioni immediate. Per altro verso ci si chiede cosa abbia da guadagnarci l’Albania. Perché è chiaro che l’Italia guadagna un punto nella trattativa europea sui migranti, perché trova un Paese amico disposto ad accoglierli. Ma ci si chiede l’Albania cosa ottiene.

Le prime reazioni fredde della Commissione europea fanno capire che non è un vantaggio nei negoziati d’ingresso del paese in UE e della firma dell’accordo pensionistico bilaterale, già pronto da oltre un anno con accluso finanziamento, non c’è traccia. Il sostegno italiano nella trattativa per l’ingresso nell’Unione è solido da molti anni, non può richiedere una contropartita come questa per rimanere tale anche con Meloni. Ma ci sono altri aspetti collegati? Ad ora non lo sappiamo”.

Peraltro, gli albanesi sono loro stessi richiedenti asilo in Europa. Anzi nel 2022 le domande sono letteralmente esplose, aumentate del 68 per cento. “Per restare all’Italia, su circa 6mila minori non accompagnati, a giugno 2023 erano 1130 gli albanesi. Da noi le persone si chiedono: noi andiamo in Italia e gli Italiani ci portano 36mila migranti”. In effetti è paradossale.

Ma Edi Rama, che ricordiamolo, è socialista, dice che gli albanesi in questo modo pagano un debito di riconoscenza con gli Italiani. “Anche su questo bisognerebbe precisare che il dibattito pubblico in Albania è piuttosto spiazzato. Rama ha praticamente sbaragliato l’opposizione, ed è fuorviante ritenerlo un socialista nel modo in cui lo intendono gli europei. In molti ricordano gli anni in cui la Lega di Matteo Salvini faceva campagna elettorale dicendo: ‘un voto in più alla Lega, un albanese in meno a Milano’, eppure è questo governo il diretto beneficiario del protocollo, le opposizioni sono fortemente critiche. Ecco, l’impressione di molti è che questo sentimento di riconoscenza sia strumentalizzato. In realtà sono stati gli Italiani come popolo ad accogliere gli albanesi, e non i governi italiani, di qualsiasi colore fossero. I ventimila della Vlora furono quasi tutti rimpatriati. Insomma, per gli albanesi dopo il danno della mancata accoglienza, anche la beffa”.

Anche Radio Tirana International testimonia quanto Edi Rama sia un socialista sui generis. Tra gli articoli in prima pagina, un’intervista ripresa da Libero, in cui il premier albanese, ad agosto, nel giorno del primo incontro con Meloni, dice: “Giorgia ha sorpreso tutti perché si aspettavano un mostro fascista e si sono trovati davanti una donna con una abilità mostruosa nel comunicare da grande europeista, senza sbagliarne una. Destra, sinistra, fascismo, socialismo hanno un senso quando parliamo di storia. L’essere di sinistra non mi impedisce di fare scelte che poi possano essere interpretate come scelte di destra. Quando ascolto Massimo D’Alema mi sembra di avere davanti uno che di futuro ne sa molto più di me e di tanti giovanotti che buttano salsa sui dipinti di Raffaello o di Van Gogh”.

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